Veroli, Porta Romana si rifà il look
Pecunia non olet affermavano i romani. Un’espressione semplice per intendere che il denaro è denaro qualunque sia la provenienza. Eppure la proposta avanzata nei mesi scorsi da Vincenzo Iaboni sembra non essere stata accolta. L’imprenditore verolano infatti aveva annunciato di voler riqualificare a spese proprie Porta Romana. A distanza di mesi Iaboni esprime il suo rammarico. “Viste le pessime condizioni in cui versa avrei voluto ripulire Porta Romana. Attualmente l’arco è impresentabile e gli effetti dello smog sono evidenti. Uno dei monumenti più importanti della città non può essere conservato in questo modo. Ho atteso riscontro da parte del sindaco ma finora nessuno mi ha contattato”. L’opera del Settecento, realizzata quasi interamente in travertino, specie nella parte superiore si è colorata di nero. Ad oggi la scritta Senatus Populusque Verolanus, a memoria dello stato di municipio di Veroli in epoca romana, è pressoché illeggibile e un restyling sarebbe necessario. Le casse comunali sono vuote, sarebbe opportuno prendere in considerazione la generosità di un privato, al fine di restituire prestigio alla porta settecentesca? Ben venga, si tratterebbe di bilancio partecipativo al contrario.