Rivoluzione francese, ecco cosa è rimasto della ghigliottina
Il 14 Luglio 1789 i francesi presero la Bastiglia, simbolo dell’Ancien Régime. Questo avvenimento segnò lo scoppio della rivoluzione. I francesi in quei giorni decapitarono migliaia di teste rivendicando i loro diritti e tralasciando i loro doveri. I rivoluzionari destituirono un monarca assoluto, Luigi XVI, decapitandolo, per ritrovarsi di lì a poco tempo un imperatore assoluto, Napoleone.
Giuseppe Mazzini, sebbene repubblicano, qualche anno dopo la rivoluzione francese scrisse «Perché vi parlo io dei vostri doveri prima di parlarvi dei vostri diritti? Perché, in una società dove tutti, volontariamente o involontariamente, v’opprimono, dove l’esercizio di tutti i diritti che appartengono all’uomo vi é costantemente rapito, dove tutte le infelicità sono per voi, e ciò che si chiama felicità é per gli uomini dell’altre classi, vi parlo io di sacrificio, e non di conquista, di virtù, di miglioramento morale, di educazione e non di benessere materiale? Mentre propagate tra i vostri compagni l’ idea dei loro futuri destini, l’idea d’una Nazione che darà loro nome, educazione, lavoro e retribuzione proporzionata e coscienza e missione d’uomini – mentre infondete in essi il sentimento della lotta inevitabile, alla quale essi devono prepararsi per conquistarla contro le forze dei tristi nostri governi e dello straniero – cercate istruirvi, migliorare, educarvi alla piena conoscenza e alla pratica dei vostri doveri».
A dimostrazione che la bilancia dei diritti e dei doveri dell’uomo non deve pendere da una parte o dall’altra. Diritti e doveri, in una società civile, camminano di pari passo.
Redazione Digital