La Regione incontra i pendolari Cassino-Roma
“Si è svolto oggi presso la Regione Lazio un incontro tra i comitati dei pendolari della linea FL6 Roma Cassino e l’assessore regionale alle Politiche del Territorio e Mobilità, Michele Civita. Durante l’incontro sono stati illustrati gli interventi effettuati sulla linea, ricordando che dal 2013 il materiale rotabile nuovo in circolazione sulla FL6 è passato dal 38% al 77% (6 nuovi treni Vivalto e 10 Taf revampizzati), con un incremento dell’offerta di posti del 9%, passando da 72mila posti al giorno a 79mila posti nei giorni feriali. L’indice di puntualità sull’intera linea è cresciuto del 3% e grazie al Protocollo d’Intesa firmato con la Regione Molise, ogni giorno 10 treni veloci da e per Campobasso effettuano anche le fermate intermedie di Cassino e Frosinone, consentendo un ulteriore aumento dell’offerta sulla linea. Inoltre, sono stati illustrati gli interventi concordati e programmati fra Regione Lazio e Rfi per il triennio 2016/2018, riguardanti miglioramenti tecnologici e infrastrutturali. Nello specifico è stato illustrato l’upgrade tecnologico della stazione di Ciampino, del collegamento Colleferro-Cassino e i nuovi apparati di segnalamento che consentiranno una maggiore regolarità del servizio e che aumenteranno la sicurezza dei viaggiatori su tutta la linea. Saranno completamente ristrutturate le stazioni di Cassino, Colleferro, Zagarolo e Ferentino. Sull’ipotesi dell’inserimento dei treni Alta Velocità, quindi legati al libero mercato e non al trasporto pubblico, tra Roma e Cassino, la Regione Lazio sta mettendo in campo tutte le iniziative per promuovere questa sperimentazione che consentirebbe una maggiore velocità di connessione fra Cassino, Frosinone e Roma, producendo un ulteriore miglioramento della qualità di vita dei pendolari. Trenitalia Long Haul ha mostrato un concreto interesse ad approfondire questa ipotesi ed è attualmente in attesa di una risposta dalla Commissione europea relativamente alla richiesta di delucidazioni sull’eventualità che un servizio promiscuo possa configurarsi come un’infrazione alle norme relative al libero mercato e alla concorrenza”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.