Veroli, l’incitamento di Pier Luigi Celli alle nuove generazioni

Si è svolto nei giorni scorsi, nella saletta “Santa Filomena” dell’Hotel Relais Filonardi di Veroli, l’incontro con Pier Luigi Celli, manager, scrittore, saggista, ex direttore generale della Rai e della Luiss “Guido Carli”.
Protagonista e promotore del cambiamento, il dott. Celli è stato ai vertici di diverse aziende come Olivetti, Eni, Enel, Omnitel, Wind, UniCredito Italiano e Unipol. Intervistato dalla dott.ssa Alessandra Cinelli, il top manager di Poste Italiane ha parlato di mercato del lavoro, di politica estera e di università. Celli ha ribadito quanto siano preparati i laureati italiani rispetto ai loro coetanei. L’Italia però ha perso di competitività e solo una piccola parte di giovani, rispetto agli altri paesi europei, associa allo studio una seppur minima attività lavorativa, questo a discapito dell’acquisizione dell’esperienza pratica. Da qui l’incitamento di Celli alle nuove generazioni a mettersi in campo e a spendersi, spendersi in proprio, unendosi e aggregandosi, o con il sostegno di chi è in grado di supportarli, le banche ad esempio. “Le startup sono un fenomeno assai diffuso e sono lo spunto di riflessione sull’esigenza di dare meno risalto al posto fisso e più all’impresa – ha affermato Celli – Ciò con la predisposizione a passare da un’azienda all’altra con disinvoltura e con spirito di sacrificio. Occorre insegnare ai ragazzi che devono rischiare mettendosi in proprio, facendo gli imprenditori di se stessi. Fortunatamente è in crescita il desiderio di progettare, innovare e produrre; i giovani sono destinati al rinnovamento progressivo del nostro Paese, rivolgendo una particolare attenzione alle tecnologie e al mondo che si muove ormai senza frontiere, al mondo che si sviluppa in rete. L’andare all’estero deve essere un’esperienza tesa all’arricchimento professionale, al confronto, alla condivisione, alla capacità relazionale, alla crescita mirata allo sviluppo di attività competitive”. E proprio Celli che qualche anno fa invitava il figlio a lasciare questo Paese, oggi sostiene esattamente il contrario. “Ora c’è maggiore attenzione e sensibilità verso i ragazzi, i nostri giovani valgono e dobbiamo fare del tutto per trattenerli in Italia – ha aggiunto Celli – Favorire la fuga di cervelli potrebbe apparire come una sconfitta, un modo di far apparire il nostro Paese in difficoltà”. In merito alla recente elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America, l’ex Dg della Rai non è sembrato meravigliato. “E’ la democrazia – ha commentato Celli – E’ giusto che non vinca sempre la parte che noi vorremmo che vincesse e che ci sia alternanza”. Area C ha ringraziato così l’ospite illustre che con sincera disponibilità ha accolto l’invito e che ha deliziato i presenti di un intervento insolito a Veroli. Celli ha promesso inoltre di tornare presto in città con Area C.