SOS Gabibbo, Gianfranco Rufa in visita al cimitero di Veroli
«Degrado e caos. Sono queste le parole chiavi che identificano meglio un luogo caro a tutti i cittadini». E’ iniziato a pieno ritmo il viaggio del ‘Gabibbo Rufa’ nei luoghi della città segnati dal degrado. Prima tappa il cimitero comunale. «Un cantiere aperto abbandonato nell’incuria più totale – il commento indignato del candidato a sindaco, Gianfranco Rufa – La parte ‘vecchia’ è ormai quasi impraticabile, mentre la nuova (che tale non può certo definirsi) mostra già i primi segni di abbandono. L’umidità, soprattutto nei piani più alti, ha completamente intaccato intere pareti provocando lo scollamento dell’intonaco e la formazione di crepe spaventose. Disordine e incuria la fanno da padrone ovunque ed è evidente che manca quell’ordinaria manutenzione che dovrebbe, invece, garantire quel minimo di decoro che si conviene ad un luogo sacro. È un’impresa già solo raggiungere il piazzale principale. Girando per i reparti si vedono fili della corrente senza protezione, crepe sul soffitto gonfie d’acqua e lunghe scalinate di ferro impraticabili soprattutto per gli anziani che, nemmeno a dirlo, sono anche i visitatori più assidui. Mancano persino le strisce antiscivolo, senza contare la difficoltà enorme che si ha nello spostare le scale mobili e raggiungere i loculi disposti in alto. Si parla tanto di rispetto dell’ambiente – ha aggiunto Rufa – e poi non si trovano cassonetti per la differenziata. Così tutti i rifiuti finiscono all’interno dei bidoni neri. Peggiore è la situazione nella parte vecchia che, a mio avviso, è anche quella più bella e caratteristica. L’incuria è sotto gli occhi di tutti. Tombe senza lapidi, lastre di marmo poggiate a terra, muri fatiscenti, cavi della corrente sospesi e centraline elettriche aperte, nidi di api ed erbacce ad ogni angolo. Anche qui, si accede mediante una scalinata impraticabile che quando piove diventa pericolosa. In alcuni vialetti, invece, l’erba supera le tombe e nessuno si preoccupa di toglierla. Uno spettacolo davvero triste che ci auguriamo di non vedere più. Il cimitero è un luogo sacro e caro a tutti noi, non merita di essere abbandonato».