Provincia-“La Ciociaria è terra di eccellenze”

[one_third][/one_third] “La Val di Comino, e più in generale la Ciociaria è terra di eccellenze. Abbiamo un patrimonio artistico-culturale-paesaggistico, ma anche enogastronomico, da fare davvero invidia. Forse ancora troppo poco conosciuto, sicuramente poco valorizzato”. Così il presidente del consiglio provinciale di Frosinone, con delega alla Promozione del Territorio, Luigi Vacana. “In Val di Comino è di grande attualità il tema delle Biomasse, si è condannato in maniera unanime il tentativo di speculazione con la costruzione di queste centrali. In quest’area incontaminata, perché non raccogliere le sollecitazioni che giungono da più parti (soprattutto dai privati), ed iniziare a trattare con determinazione il tema dei Bio-distretti?” A quasi dieci anni dalla nascita del primo Bio-distretto, avvenuta nel 2009 in Cilento, oggi l’Italia ne conta 13 distribuiti in 10 regioni, con il coinvolgimento di oltre 120 comuni e 2.000 aziende biologiche. Occupando un’area di circa 6.400 chilometri quadrati. Ettari ed ettari con alta specializzazione produttiva con elevata concentrazione della filiera del biologico (produzione, consumo e promozione): è proprio questa la base del successo che ha portato alla nascita dei distretti del Bio. Distretti che hanno come obiettivo la valorizzazione dell’economia e delle tradizioni locali. “Venire incontro – continua Vacana – sia alle esigenze dei produttori con la ricerca di mercati locali, l’attivazione di servizi integrati territoriali, il riconoscimento del ruolo del Bio-agricoltore, sia a quelle dei consumatori con la sicurezza alimentare, la conoscenza dei luoghi di produzione del cibo e la ricerca di prezzi equicon il coinvolgimento dellaistituzioni pubbliche”. Nel Bio-distretto, la valorizzazione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità. Incentivando anche le produzioni a filiera corta, la creazione di gruppi di acquisto solidali/collettivi e le mense pubbliche biologiche. “Ad iniziare dalle mense delle scuole che – sottolinea Vacana – con le loro attività e gli acquisti sempre più verdi, possono indirizzare le abitudini dei consumatori e dei mercati locali. Con la nascita di un Bio-distretto vengono essenzialmente messe in rete le risorse naturali, culturali, produttive di un territorio che vengono valorizzate da politiche locali orientate alla salvaguardia dell’ambiente, delle tradizione e dei saperi locali. I Bio-distretti rappresentano dunque veri e propri motori di sviluppo per le comunità rurali – conclude Vacana – capaci di rimettere al centro del rilancio dell’economia l’agricoltura sostenibile e di qualità. Da qui l’occasione per gli operatori turistici, attraverso gli ecoitinerari ed il turismo rurale, per la riqualificazione e la destagionalizzazione dell’offerta turistica”.