Calcio, la punizione che sfida la fisica
E’ il 3 novembre 1985. Diego Armando Maradona sfida le leggi della fisica, mettendole totalmente in discussione. Al San Paolo la Juventus; gli azzurri, grazie ad una leggendaria rete su punizione del Pibe de Oro, apportano il loro contributo al bel calcio. Una piovosa domenica autunnale, in campo tra gli altri Scirea, Cabrini, Platini allenati da Trapattoni. La Juventus viene da otto vittorie nelle prime otto giornate di campionato. A 18 minuti dal termine l’arbitro fischia un calcio di punizione a due in area in favore del Napoli. La barriera è a non più di quattro metri. Bruscolotti reclama. Tra i pali Tacconi. Sul pallone Pecci e Maradona. “Toccami il pallone” dice Maradona. “Sei pazzo, non c’è spazio, la vedi dov’è la barriera? E’ impossibile segnare”. Risponde Pecci. “Toccami il pallone, tanto gli faccio goal lo stesso”. Replica Maradona. Dalle parole ai fatti, il tempo di colpire il pallone di interno sinistro e la sfera finisce in rete. Dopo la rete su punizione del secolo, segnato da Maradona alla Juventus che nello stesso campionato vincerà lo scudetto, arriverà il goal del secolo, stavolta a danno dell’Inghilterra di Sir Bobby Robson, durante il mondiale del 1986. Questione di qualche mese.