Papa Francesco mobilita masse e coscienze

di Biagio Cacciola

L’amore popolare per papa Francesco lo si è potuto verificare per la visita del Pontefice al carcere di Paliano. Gente assiepata lungo il tragitto dall’uscita di Colleferro fino al piazzale del carcere hanno salutato il successore di Pietro con viva commozione e partecipazione. Una manifestazione di gioia di questo tipo non si vedeva da tempo nella nostra terra. Ci eravamo quasi disabituati a manifestazioni di massa per personaggi pubblici, il perché sta nella statura veramente bassa dei cosiddetti uomini guida. Solo il papa, infatti, riesce a mobilitare le coscienze e le masse. Il motivo è semplice. L’uomo venuto da lontano parla il linguaggio dell’anima, non si perde in discorsi generalisti e di massima, ma indaga sulle ansie, sulle speranze e sui peccati dell’uomo moderno. Molto spesso misconosciuti anche da chi dovrebbe per mestiere interessarsi di ciò. Francesco non si formalizza, ma umanizza ogni rapporto, tanto da far venire qualche mal di pancia a chi crede che il cattolicesimo sia solo un rito o una morale. Il papa ci parla d’altro invece, di quanto è profondo l’abisso di ogni uomo. I risultati sono quelli che abbiamo visto a Paliano, dentro e fuori il carcere.