Elezioni Frosinone, Pizzutelli accoglie l’appello di Cristofari
“La personalizzazione del Comune di Frosinone continua – ha affermato Stefano Pizzutelli, candidato a sindaco di Frosinone – Ottaviani non comprende più (o forse non ha mai compreso) la separazione tra il ruolo istituzionale di sindaco e quello di candidato. Il sito del Comune continua, in sberleffo all’art 9 della L. 28/2000, a innalzare peana al sindaco su argomenti variegati, dall’alta moda all’asfalto elettorale, alla testuale “capacità di sprigionare una luce più calda” che avrebbero i led, laddove la comunicazione dovrebbe essere effettuata “in forma impersonale” solo nella misura indispensabile per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’ente. Altre perle imbarazzanti sono costituite dal continuo utilizzo di beni comunali per farsi pubblicità: la campagna elettorale è iniziata in un bene comunale (e sarebbe carino avere la copia del bonifico per il pagamento della sala del Nestor) e il video di Ottavinho che palleggia nel Casaleno sta facendo sganasciare la città. Peraltro, il Casaleno è stato dato in concessione dal settembre del 2016 alla società che sta realizzando lo stadio: appare singolare, per non dire peggio, che il sindaco si possa fare uno spot elettorale, con un bambino, peraltro, dentro ad un cantiere di una società concessionaria di un bene comunale. Ma la società concessionaria sapeva dello spot? Il cantiere è della concessionaria o del sindaco? E’ sicuro che sia legittimo? I beni comunali sono del Comune e non di Nicola: è come se il sindaco utilizzasse l’ufficio stampa del Comune, che è pagato dai cittadini, per farsi scrivere i comunicati elettorali o farsi coadiuvare nella campagna elettorale. Condividiamo pertanto l’appello del dottor Cristofari: crediamo che sia necessario che l’equilibrio ed il buon senso debbano essere i presupposti di una sana competizione elettorale – ha concluso Pizzutelli – Non vorremmo che, continuando così, Nicola si facesse riprendere in piedi sulla cabina dell’ascensore inclinato in movimento o mentre si lancia in deltaplano dal tetto della Villa Comunale”.