Torna a splendere il sito carsico Pozzillo di Colli
[/one_third] Davvero tanti i volontari che hanno aderito all’iniziativa di bonifica e riqualifica di uno dei siti naturali più belli del paese. “L’iniziativa –ha spiegato il presidente del Circolo Legambiente Lamasena- è stata possibile attraverso il contributo dell’azienda Coop Verde Viglianti che ha disboscato gran parte degli arbusti infestanti che avevano invaso tutta l’area del mulino ad acqua, della protezione Civile Civilmonte che ha regolato l’accesso al sito. Il trasporto dei rifiuti è stato effettuato grazie ai mezzi offerti dell’azienda agricola Santaroni che li ha trasportati fino al punto di raccolta dove la Sangalli ha potuto poi prelevarli. Il coordinamento con la Sangalli è invece avvenuto attraverso l’efficacissimo interessamento del responsabile dell’ufficio manutentivo. Un grazie va alla GiFra, alla Compagnia dei Viandanti, all’associazione WOD, agli storici e scrittori Marcello Ottaviani e Valentino Visca, ai proprietari delle aree prospicienti il sito carsico che hanno favorito l’accesso alle persone e ai mezzi, alla Consulta dell’Impegno Civile, agli amici Angelo e Martina che hanno offerto un’ottima colazione, all’amministrazione comunale che ha presenziato all’evento, a Fabio Crecco che ha rappresentato l’insieme degli 80 proprietari del mulino pronti a cederne la proprietà al demanio comunale per portarlo al godimento di tutta la collettività. Un grazie va, infine, ai volontari del circolo Lamasena che si sono prodigati nell’attività organizzativa e di bonifica. Nutriamo la speranza che, con la giornata ecologica, sia cresciuta la consapevolezza che sia utile e necessario curare la bellezza secondo lo spirito di quanto auspicava Peppino Impastato: “..Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità: si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
Redazione Monte San Giovanni Campano