Danni in Ciociaria-‘Imprenditori agricoli abbandonati’

[one_third][/one_third] “Passata la festa, gabbato lo santo” è proprio il caso di dire – ha affermato Pasquale Ciacciarelli – A quasi un mese dalla fine della stagione estiva, ancora nessun segnale da parte della Regione Lazio circa misure straordinarie, quali ammortizzatori sociali, a favore del comparto agricolo. Negli scorsi mesi vivo è stato il dibattito intorno al tema della siccità, della calura estiva, che hanno letteralmente messo in ginocchio l’agricoltura locale, ma oggi, il sipario si è chiuso, i riflettori si sono spenti e gli imprenditori agricoli sono stati lasciati da soli dinanzi alle gravi conseguenze arrecate dall’ emergenza siccità. La siccità ha procurato danni non solo nell’ immediato, in un raggio limitato ai mesi interessati dalla calura, bensì danni prolungati, che si estendono alla produzione agricola della stagione autunnale, mi riferisco alla produzione di olio di oliva ed al settore vitivinicolo. È stato stimato che la produzione di olio di oliva conoscerà un calo significativo rispetto all’annata 2016, mentre la vendemmia, nonostante la domanda estera sia più che positiva, sarà la più scarsa in termini quantitativi dal dopoguerra. Il comparto agricolo, che contribuisce in maniera fattiva all’economia locale, giocando un ruolo di primo piano, ha bisogno di assistenza, della medesima attenzione che si riserva ad altri comparti. Ho in più occasione sottolineato come le aziende agricole della ciociaria siano delle vere e proprie imprese, dotate, in numerosi casi, di dipendenti. Gli imprenditori agricoli, dinanzi ad un quadro finanziario ove le uscite superano le entrate, considerate le numerose scadenze a cui bisogna far fronte, hanno bisogno di ammortizzatori sociali simili alla cassa integrazione per assicurare un reddito minimo sostitutivo ai propri dipendenti. Bisogna entrare nell’ ottica di mettere il locale comparto agricolo nelle condizioni di poter aprirsi all’intero mercato nazionale ed ai mercati esteri, facendo leva sulla qualità della materia prima, l’affidabilità e la genuinità, ma ciò presuppone un aiuto fattivo da parte degli enti locali. Un aiuto che finora non si è materializzato, pertanto esorto la Regione ad elaborare un programma che preveda ammortizzatori sociali a favore delle imprese agricole in caso di calamità naturali. Nel contempo, è necessario sensibilizzare il consumatore medio a favorire la filiera corta, prodotti a km zero, in luogo della grande distribuzione, operando una scelta, in primis qualitativa, contribuendo, in modo diretto, al successo dell’ economia agricola”.