‘Atto di violenza contro Claretta Petacci’, le considerazioni di Alessandro Meluzzi
[one_third][/one_third] Claretta Petacci definita maiale da Gene Gnocchi durante la trasmissione televisiva Dimartedì. Il docente universitario nonché scrittore, Alessandro Meluzzi ha commentato così la deplorevole vicenda. “La satira per essere tale deve essere rivolta contro i potenti – ha affermato Meluzzi – Non è satira quella rivolta contro i deboli, i vinti o peggio ancora i morti. In questo caso non soltanto non fa ridere ma si caratterizza come atto di violenza, seppur verbale e non fisica. La battuta di Gene Gnocchi contro Claretta Petacci è un’infamia sotto ogni punto di vista, ma soprattutto perché rivolta contro chi non può difendersi. Claretta ha inoltre subito una morte indegna di cui la sinistra porta il sigillo di infamia e di vergogna. Ma detto questo mi aspetterei che la satira di oggi prendesse di mira i leader islamici per esempio, oppure i potenti della finanza internazionale che decidono le sorti del mondo, quelli insomma che fanno paura. Una satira che non sfida la paura e preferisce accanirsi sui morti, ha fallito la sua missione. Il mondo femminista inoltre è affetto da una malattia che si chiama doppiopesismo – ha concluso Meluzzi – Se l’offesa riguarda una donna macchiata dalla colpa originaria del fascismo allora per lei non deve esistere alcuna pietà; se invece ad essere colpita è qualcuna che fa parte dell’olimpo della sinistra planetaria o del politicamente corretto, allora scatta lo sdegno internazionale”.