La battaglia di Valle Giulia compie 50 anni-“Pasolini non stava con i poliziotti”
In Italia, le contestazioni operaie e studentesche iniziarono nel 1966, quando un gruppo di studenti occupò la facoltà di Sociologia dell’università di Trento. Le occupazioni universitarie diventarono la norma nel Sessantotto e fu una di queste a causare la cosiddetta battaglia di Valle Giulia, uno scontro che coinvolse centinaia fra studenti e poliziotti avvenuto il primo marzo 1968 e che restò impresso nell’immaginario collettivo, soprattutto con una poesia di Pier Paolo Pasolini e con una canzone che divenne l’inno dei sessantottini, Valle Giulia di Paolo Pietrangeli.
La poesia, intitolata ‘Il PCI ai giovani’, è stata usata da molti per sostenere che Pasolini fosse contrario alla rivoluzione culturale avviata col Sessantotto. Non è vero, come ha ricordato oggi sulla Stampa lo storico Giovanni De Luna: con quelle presa di posizione, poi chiarita dal resto della sua produzione artistica, Pasolini intendeva solo “sollecitare gli studenti a lasciarsi alle spalle la loro appartenenza borghese e andare verso il PCI e verso gli operai”.
“Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti.
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da subtopie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità”.
I versi che Pasolini dedica ai poliziotti sono esattamente questi
“E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio, fureria e popolo.
Peggio di tutto, naturalmente, è lo stato psicologico
in cui sono ridotti (per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso, senza più amicizia col mondo,
separati, esclusi (in una esclusione che non ha eguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare)”.
Quello stesso anno uscì anche il singolo ‘Valle Giulia’ di Paolo Pietrangeli, che sarebbe diventato un inno di quella generazione, con un testo molto più lusinghiero sulla battaglia del 1° marzo.