Il confine-Boom di ascolti, più di 7 milioni di spettatori
La prima puntata de Il confine in onda su Raiuno ha ottenuto 3 milioni 666 mila spettatori (15.17% di share), la seconda, ieri sera, si è aggiudicata il primo posto con 3.732.000 telespettatori (16.3% di share). Più di 7 milioni in due puntate.
È la storia di una giovinezza interrotta, di sogni traditi e del tentativo di amare e resistere. Il confine è la miniserie scritta da Laura Ippoliti e Andrea Purgatori, voluta da Rai Fiction per celebrare il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. Alla soglia dell’esame di maturità, i tre protagoisti si ritrovano catapultati in trincea a vivere il feroce dramma della guerra. Acconto alle brutture del conflitto, i tre ragazzi – interpretati da Filippo Scicchitano, Caterina Shulha e Alan Cappelli Goetz, diretti dal regista Carlo Carlei – scopriranno però l’amore, un sentimento forte e tenace, capace di crescere con coraggio anche tra le bombe e la morte.
Il confine racconta il grande conflitto attraverso il punto di vista di tre inseparabili compagni di scuola, in una Trieste lacerata dalle spinte irredentiste e conservatrici che hanno determinato lo scoppio della guerra. C’è Emma, figlia di un ricco commerciante ebreo, Bruno, figlio di un caposquadra del porto, e Franz, figlio di un ufficiale dell’Esercito Imperiale: Emma e Franz s’innamorano e Bruno, segretamente infatuato di Emma, soffoca i suoi sentimenti per diventare il “protettore” di quell’amore messo a dura prova dalla guerra e dalle loro famiglie.
“Il confine non è solo un film di guerra o sulla guerra. È ancor prima una grande e originale storia d’amore. Una storia d’amore inconsueta e coraggiosa fra tre anime innocenti che saranno messe a dura prova dal destino ma che dimostreranno che i sentimenti umani sono più forti di qualsiasi ragione di stato”, spiega il regista Carlo Carlei. Nel cast ci sono anche Massimo Popolizio, nel ruolo del Generale Cadorna, Stefano Dionisi, Fiorenza Tessari, Edoardo Purgatori, Roberto Chevalier e Fabrizia Sacchi. La miniserie di Rai 1 è girata tra Trieste, Palmanova, Udine e Gorizia.
Per affrontare al meglio la complessità narrativa e le difficoltà produttive che una serie in costume ambientata negli anni della Grande Guerra pone dal punto di vista storiografico e pratico ci si è avvalsi della collaborazione di Stefano Rossi, già Ufficiale in SPE degli Alpini, oggi saggista e scrittore per riviste del settore storico-tecnico-militare, un consulente storico in grado di supportare nella realizzazione di una miniserie che potesse raccontare con dovizia di particolari, con cura per i dettagli e, soprattutto, con rigore e coerenza il vissuto quotidiano negli anni del primo conflitto bellico. Rossi si è occupato di verificare sempre la verosimiglianza delle location usate, gli equipaggiamenti, le armi, i materiali, le uniformi. In particolare, le uniformi sono state realizzate basandosi su pezzi originali o su documentazione d’epoca.