Fasti Verolani, teatro di gusto ma poco di strada
Fasti, Atto III. Quando arriva il venerdì si può dire di essere entrati davvero nel cuore dei fasti. Si è ormai abituati ad una Veroli invasa da gente, con i vicoli gremito e le “platee” piene. La città diventa più bella con le risa del pubblico, con i bambini stupiti, con l’arte che vive. È proprio il teatro di nicchia che sta spopolando in questa edizione. Gli spettacoli seguono uno spessore artistico notevole, e, quelli collocati in tutto il Palazzo Comunale, con prenotazione o accesso limitato, sono sempre in scena con il numero massimo di pubblico consentito. C’è dunque un’attenzione particolare al monologo alla suggestione che sicuramente meritano attenzione, togliendo però qualcosa a spettacoli meno impegnati.
Tanto teatro, ben fatto e di gusto, ma un po’ meno di strada. Tra il pubblico presente ieri, la domanda più frequente è stata “e la musica?”. Che fossero presenza fissa del festival o visitatori di qualche sera, hanno notato l’assenza. Il gruppo itinerante che parteciperà da stasera, è mancato molto a chi era abituato a fermarsi ad ascoltare qualche pezzo e a ballare senza pensieri. L’intrattenimento di questo tipo, oltre ad essere una certezza, è anche un modo di colorare l’atmosfera con sfumature leggere e scanzonate, insomma senza pretese. Perché la musica quando non c’è, si sente. Ci si prepara dunque a stasera, pronti a scatenarsi a ritmo di fiati e percussioni.
M. G. C.