Furbetti dell’assegno sociale in Ciociaria, lui muore e loro intascano
L’assegno sociale continuava a essere erogato sul conto corrente intestato al de cuius e alla moglie da dove poi veniva prelevato in contanti o mediante il bancomat intestato al defunto. Si è così conclusa una lunga indagine condotta dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Fiuggi che ha portato alla denuncia di 3 persone, tutte residenti nel Comune di Fiuggi, le quali continuavano a beneficiare dell’assegno sociale di un congiunto deceduto nel mese di maggio 2013 percependo, in tal modo, nel giro di 5 anni, una somma di oltre 41 mila euro.
Una vera e propria offensiva contro i falsi invalidi e le truffe ai danni della previdenza sociale, quella messa in campo dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, che ha portato alla luce l’ennesimo caso di spreco di denaro pubblico, questa volta nel settore previdenziale. L’esito dell’indagine non è dissimile da quello di una recente operazione condotta sempre dai finanzieri della città termale, che ha portato alla scoperta di una “falsa invalida” la quale dal 1998 all’ottobre del 2018 aveva illecitamente percepito un’indennità di accompagnamento per un totale di circa 310 mila euro.
Nel caso in esame, invece, le indagini sono scaturite a seguito di input da parte del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, il quale aveva fornito un’analisi di rischio su di una platea di soggetti che beneficiavano di pensione/assegni sociali ma potenzialmente in maniera indebita. Pertanto, i militari della Tenenza di Fiuggi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Frosinone, hanno posto in essere una serie di accertamenti, riscontrando che la posizione pensionistica del soggetto in esame non era stata aggiornata presso l’INPS di Frosinone per mancata comunicazione del decesso.
Per tale motivo, l’Ente previdenziale aveva continuato ad erogare l’assegno sociale, anche dopo la morte dell’avente diritto, con un “buco” nelle casse dell’Erario di oltre 40 mila euro. Al termine delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Frosinone, confermando il quadro probatorio rappresentato dai Finanzieri della città termale e formalizzato dalla richiesta del Pubblico Ministero requirente, ha emesso nei confronti dei “furbetti” un decreto di sequestro preventivo sui beni mobili e immobili per un valore corrispondente al profitto illecito e fino alla concorrenza dell’importo di 41.234,00 euro, corrispondente al totale delle somme indebitamente percepite.
L’operazione di servizio svolta è il risultato dell’attenzione rivolta dalle Fiamme Gialle a tutela della spesa pubblica e del bilancio nazionale, poiché il contrasto alle frodi nel settore della previdenza sociale mira a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.