Bilancio Frosinone-“Stato e Regione facciano la loro parte”
“L’approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 da parte dell’Organo Esecutivo è stato, in considerazione del lavoro svolto negli ultimi anni, quello che ha richiesto maggiori energie – ha affermato l’assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Mastrangeli – Gli Enti Locali, infatti, sono, allo stato attuale, particolarmente esposti nel trovare soluzioni al fine di garantire i servizi essenziali per la comunità. È notizia di qualche giorno fa quella di un possibile intervento del Governo per poter far chiudere il bilancio di previsione del Comune di Torino, senza un intervento economico di sostegno. Il Comune di Frosinone, al pari della maggioranza degli enti locali, vulnerabili in quanto già in piano di riequilibrio e costretto a recuperare ingenti risorse ereditate dal disequilibrio dei conti dell’anno 2012 (circa 5,5 milioni di Euro di disavanzo e 7 milioni di euro di debiti fuori bilancio ripartiti nell’arco temporale di 10 anni), ha subito continue contrazioni dei trasferimenti erariali dallo Stato. A ciò si aggiungono gli ingenti debiti degli anni pregressi verso i fornitori per circa 40 milioni di Euro, il cui pagamento, tramite le anticipazioni di liquidità della Cassa Depositi e Prestiti, comportano annualmente un rimborso di circa 1,6 Milioni di euro. Precisata la difficile situazione economico-finanziaria di contesto, il bilancio che sarà portato in consiglio comunale presenta la razionalizzazione di alcuni costi e, al tempo stesso, nuovi investimenti a favore della cittadinanza, con vantaggi importanti per l’intera collettività”.
“Dovendo iniziare con i vantaggi, si può affermare come il pagamento della TARI di quest’anno sarà ridotto in modo sensibile per le famiglie (circa il 15% rispetto all’anno precedente) grazie ad una eccellente quota di raccolta differenziata che riduce il conferimento e, quindi, il costo in discarica dei rifiuti solidi urbani. Altra notizia positiva, riguarda il passaggio indenne del Comune di Frosinone dalle conseguenze dovute alla recente sentenza n.18 della Corte Costituzionale che ha sanzionato, dichiarando illegittima, la normativa del 2017 che aveva permesso agli Enti in riequilibrio finanziario di poter ridurre i propri pregressi disavanzi trovati prima del 2015 (passaggio ai nuovi principi della contabilità armonizzata), non avendo potuto attivare, il Comune di Frosinone, alcuna rimodulazione del proprio piano di riequilibrio in tale direzione. Dal lato delle spese che sono state contratte, va precisato come le stesse discendano, in via principale, dalla mancanza di entrate di natura eccezionale, che hanno visto entrate, negli anni precedenti, tali da indirizzare le risorse al mantenimento di alcuni servizi essenziali, specie verso il settore sociale, il più esposto ai momenti di crisi economica. In altri termini, negli anni precedenti, sono entrati proventi di natura straordinaria e, come tali, irripetibili, spostati tutti a favore del sociale”.
“La riduzione delle spese, prevista nel bilancio di previsione approvato, passa anche nella mancanza di ricambio del personale interno cessato, non più sostenibile quale spesa fissa e ricorrente, utilizzando i canali di uscita attualmente vigenti nella c.d. “quota 100” (d.l.4/2019 in attesa di conversione in legge). Tale riduzione della spesa del personale, su base volontaria, necessaria per stabilire equilibri duraturi negli anni successivi, imporrà sicuramente una ristrutturazione della macchina amministrativa, utilizzando al massimo le possibili sinergie delle attività espletate dai vari settori dell’Ente. Dal lato delle entrate, essendo i margini ridottissimi, l’Ente ha utilizzato il solo possibile incremento delle entrate per le imposte minori nei limiti legislativamente ammessi. Resta ferma, anche in prospettiva, la necessità da parte degli organi governativi di trovare soluzioni adeguate su uno strumento, quale quello del piano di riequilibrio, che abbia concreti vantaggi nella sua scelta in luogo del dissesto, evitando che ogni normativa legislativa indirizzi nuove criticità e sacrifici nei confronti di tali enti, già esposti in termini economico-finanziari, attraverso continue riduzioni di entrate e di spese”.