Maturità 2019, Tacito e Plutarco al Classico
È di Tacito il brano in latino scelto dal ministero per la seconda prova della maturità del liceo classico. Si tratta di un brano tratto dalle Historiae in cui si parla dell’assassinio dell’imperatore Servio Sulpicio Galba da parte dei pretoriani. Un brano «inatteso e tutto sommato insignificante, privo di concetti filosofici», commentano gli esperti. Per il confronto con il greco, l’autore assegnato è Plutarco, che narra l’epidosio nella vita di Galba, che fu il primo dei cosiddetti «quattro imperatori» succedutisi nel volgere di poco più di un anno (dal giugno 68 al dicembre del 69 d.C.). Da quest’anno la prova è «doppia» e prevede due materie caratterizzanti il percorso di studi. Allo scientifico, per fisica la prova verte su campo magnetico ed elettrostatico. Il Miur ha pubblicato alle 8.30 il codice del plico telematico sul proprio sito www.miur.gov.it, e sui profili social.
Tempo a disposizione, sei ore per tutti, anche al classico (erano 4 ore). Dove, al posto della sola versione di latino o greco, che si alternavano negli anni scorsi, gli studenti si cimentano in una prova mista: testo in latino da tradurre e, una volta finita la versione, i candidati dovranno confrontarlo con un brano in greco, con testo italiano a fronte. I due testi sono accomunati dalla tematica trattata. Si possono utilizzare entrambi i dizionari, sia latino che greco, ed eventualmente anche quello di italiano.
Allo Scientifico si possono usare le calcolatrici ma solo quelle scientifiche e/o grafiche elencate dal ministero, che andavano consegnate alla commissione ieri. Nella nuova prova mista i ragazzi possono scegliere fra due problemi: in uno si parte da una funzione matematica astratta che viene contestualizzata con un argomento di fisica; nell’altro si parte da una situazione fisica per poi chiedere allo studente di ricavare una funzione. Seguono 8 quesiti, 5 di matematica e tre di fisica, fra i quali lo studente deve sceglierne 4, che possono anche essere tutti di matematica. La seconda prova vale un quinto del voto d’esame, cioè fino a 20 punti su 100, come del resto la prima prova scritta e l’orale. Gli altri quaranta punti sono già stati accumulati dagli studenti nel corso del triennio. corriere.it