Botox e filler, meglio una prima di reggiseno
di Thaira Mangiapelo
Sei bella se hai il seno grosso, sei sexy se usi il push-up. Due tra i tanti stereotipi femminili che andrebbero debellati. Dal corsetto al reggiseno. Il bustino è stato inventato per modellare le forme, sostenendo o schiacciando il seno. Ammiro Chiara Ferragni per questo. Nonostante sia una delle trentenni italiane più ricche ed influenti al mondo, ha scelto di restare come mamma l’ha fatta: una misera taglia prima che lei porta con disinvoltura e quasi con un pizzico di orgoglio.
Leggevo giorni fa che la cantante Loredana Bertè ha dichiarato che “la vera trasgressione oggi è non avere tatuaggi”. A mio modesto parere la vera rivoluzione oggi è accettarsi per come si è. Ricorrere alla chirurgia estetica perché lo si vuole per sé stesse e non per rincorrere dei modelli femminili stabiliti!
Labbra piene di filler, facce che sono dei botox container, seni sempre più grandi che quasi oscurano il volto. Ognuna di noi ha il diritto di trasformare il proprio corpo come meglio crede, ma credo che debba essere una decisione che parte da noi stesse e non perché diversamente non ci sentiremmo accettate in una società che ci vuole tutte belle, perfette, magre, con la piega dei capelli sempre perfetta e brillanti in ogni campo. E se possibile, anche con un’ottima dote da possedere per accasarsi.
Per quanto riguarda il reggiseno, il seno e i capezzoli sono una parte del corpo femminile eppure ancora oggi viene considerato inappropriato quando una ragazza non indossa il reggiseno sotto ai vestiti. Come donna, come consigliere comunale attenta alle politiche sociali voglio lanciare una riflessione: vogliamo diventare persone o bambole che il contesto sociale si diverte a vestire, pettinare ed abbellire secondo le sue regole?