Protezione civile, nasce il primo corso di laurea
Un corso di laurea, unico nel suo genere in Italia, per formare tecnici in grado di affiancare i sindaci nella redazione dei piani di sicurezza e nella gestione delle emergenze. Così l’Abruzzo martoriato risponde al bisogno di figure professionali che, in caso di terremoti, alluvioni o eccezionali nevicate, ferite ancora fresche nella memoria degli abitanti della regione, sappiano esattamente cosa fare. La novità è il frutto di una convenzione approvata dalla Giunta regionale a dicembre e siglata all’Aquila, nella sede della Protezione Civile, da Regione Abruzzo, Università degli Studi dell’Aquila e Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia dell’Aquila.
L’accordo prevede l’istituzione di un corso di laurea «professionalizzante a carattere sperimentale», all’interno del Dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura e ambientale dell’ateneo aquilano. Il corso, denominato «Tecniche della Protezione Civile e sicurezza del territorio», avrà una durata di tre anni (due di lezioni in aula e uno di tirocinio con la Protezione civile) e formerà figure che affiancheranno i Comuni per «assicurare — si legge in una nota della Regione — una più immediata risposta d’intervento in caso di emergenza». Il corso dovrebbe partire a ottobre, dopo l’autorizzazione del ministero (prevista tra un paio di mesi) e accoglierà un numero massimo di 50 allievi. L’avviso sarà pubblicato sul sito dell’Università www.univaq.it.
Il requisito per poter rispondere è avere un diploma tecnico come ad esempio quello di geometra. «Abbiamo un territorio molto vulnerabile — afferma il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio — e abbiamo dovuto far fronte, come tutti sanno, a eventi eccezionali, dai terremoti alla tragedia di Rigopiano. Abbiamo stanziato per questo corso 250mila euro l’anno per tre anni, è la nostra risposta alla carenza di figure professionali qualificate che si occupino di pianificazione e programmazione. Presto avremo anche un’agenzia di protezione civile, siamo fra le poche regioni in Italia ad aver adottato questo strumento». «Non tutti i sindaci conoscono i piani di protezione civile e a volte faticano a gestire le emergenze — aggiunge l’ingegner Silvio Liberatore, dirigente regionale di protezione civile —, le figure professionali che andremo a formare sapranno invece redigere piani di sicurezza e coordinare i centri operativi». «L’università assumerà cinque ricercatori incaricati di formare i tecnici — annuncia il professor Angelo Luongo, direttore del Dipartimento di ingegneria civile edile-architettura ed ambientale dell’ateneo aquilano — e il corso avrà una caratterizzazione non ambientale ma ingegneristica». corriere.it