E’ morto Luciano Gaucci
Il Perugia ‘cosmico’, le vittorie con Tony Bin, la prima donna in panchina con gli uomini, Carolina Morace durata 4 partite alla Viterbese, i giapponesi che scoprono l’Umbria grazie a Nakata e la mossa a effetto di Saadi al-Gheddafi in biancorosso. ‘Big’ Luciano Gaucci era tutto questo e tanto altro ancora, e di strada ne aveva fatta tanta da quando a Roma guidava il tram numero 8. Poi era cresciuto all’ombra della Dc andreottiana, diventando imprenditore di successo e rimanendo un generoso e amante delle mosse ad effetto. Gli piaceva provocare e stupire, ci si divertiva, non sempre però gli andava bene come quando portò a Perugia il primo cinese della storia serie A, peccato fosse quello sbagliato: Ma Ming Yu era stato confuso con un altro ma che non si mosse mai da Pechino.
Famoso anche per certe sue sfuriate e per avere perfino un castello con tanto di fantasma a Torre Alfina, fece la guerra a Matarrese, per un cavallo regalato ad un arbitro che gli costò una retrocessione a tavolino, e a Carraro, e la spuntò con il caso Catania (un’altra delle sue società) quando la Serie A dovette essere allargata a 20 squadre e la B a 22. Con la Figc litigò anche quando, nel 2003, voleva tesserare una calciatrice donna, la centravanti della Germania Birgit Prinz, per il Perugia dei maschi: “nessun regolamento lo vieta” sottolineò, ed era vero anche se poi non se ne fece niente. ansa.it