Veroli verso il record mondiale, la sfida di Iannarilli
Intervista della direttrice di Area C quotidiano all’atleta Emanuele Iannarilli.
Sport, natura e voglia di record. Emanuele Iannarilli, con un bellissimo video girato a Veroli, annuncia la sua partecipazione al 30 for 30. Conosciamo Emanuele. «Nato e cresciuto a Veroli. Infanzia trascorsa a Santa Croce nella parte bassa del paese, dall’adolescenza in poi a San Leucio. Venti anni fa il trasferimento a Bologna, città in cui tuttora abito con la mia compagna e mia figlia».
Cos’è 30 for 30? «E’ il tentativo di un World Guinness Record. Percorrere per 30 giorni consecutivi il percorso dell’XTERRA più duro al mondo: XTERRA Italy Lake Scanno, in cui nuoterò per 1500 metri, pedalerò per 32 km con 1250 metri di dislivello e correrò per quasi 11 chilometri con 450 metri di dislivello dal 19 giugno 2020 al 18 luglio 2020».
Come nasce questa sfida? «Era un giorno di settembre e da diverse settimane, dopo lo stop post XTERRA Czech causa problemi fisici, nella mia testa si era instillato un tarlo pericoloso che non riuscivo a gestire. L’idea era troppo malsana per poter avere un seguito nella realtà e la ragione la ricacciava indietro cercando di farle perdere energia. Mi ritrovavo a proporre l’idea alla mia compagna che mi guardava come se le stessi confessando un tradimento».
Poi? «Decisi di prendere la via per Scanno. Dissi che sarei dovuto andare a parlare con gli organizzatori di XTERRA Italy e partii. Arrivato spiegai il perché della mia visita. Ero pronto a qualsiasi sacrificio pur di arrivare all’obiettivo. Tutto iniziò ad incastrarsi pian piano, un pezzo alla volta, e da lì a poche settimane quella che sembrava essere solamente una strana idea cominciava a diventare qualcosa di concreto».
Cosa rappresenta Scanno? «Uno dei borghi più belli d’Italia dove l’orso marsicano, spesso, girovaga indisturbato e convive con la popolazione locale. Una lunga avventura, una sfida con me stesso tra i paesaggi stupendi del Parco Nazionale d’Abruzzo».
Da chi è composto il team? «Da un massaggiatore/fisioterapista, un medico, un nutrizionista, un assistente meccanico con cui vivere in simbiosi per raggiungere un obiettivo tanto sfidante quanto unico».
Come considera lo sport? «Se devo dare una mia definizione di sport, personale, lo definirei la mia condanna. Basket, il primo amore, lo sci, il secondo. Poi judo, calcio, pallavolo. Lo snowboard, che mi ha totalmente cambiato la vita insieme al surf da onda. Il ciclismo, che è venuto in soccorso dopo i danni irreparabili al ginocchio a causa di un incidente in snowboard. Sono uno sportivo, lo si è capito, attualmente dedito al cross triathlon e al ciclismo in maniera costante».
Qual è il suo messaggio? «Un evento così estremo 30 for 30 può fondersi con la natura, rispettando i posti che ospitano l’impresa, valorizzandoli e regalandoli a chi non li ha ancora scoperti. Un esempio di perseveranza, speranza, convinzione che le imprese così nascono e si trasformano e così si autoalimentano e possono diventare realtà».
Ai verolani cosa vuole dire? «Sarebbe importante ricevere supporto motivazionale dal mio paese. Darò il massimo affinché i miei concittadini possano raccontare la mia impresa».