Visite mediche nel Lazio-“Attivare ambulatori”

Preg.mo assessore D’Amato, come noto, dal 13 marzo scorso, dopo l’insorgere dell’epidemia Covid-19, per attuare misure di prevenzione e sicurezza più efficaci, nel Lazio è stata disposta la sospensione delle attività ambulatoriali, sia visite che prestazioni sanitarie – ha affermato il consigliere comunale Danilo Magliocchetti – Il provvedimento ha coinvolto e tuttora riguarda tutte le attività, sia in regime SSN, che in libera professione intramoenia, anche allargata.

A tal fine, il ReCUP regionale ha informato, con un messaggio, chi aveva già degli appuntamenti fissati per visite, o prestazioni ambulatoriali. Orbene, l’importante ed efficace sistema di protezione sanitaria messa in atto nel Lazio, ha consentito fortunatamente fino ad oggi, che il virus non avesse una estesa diffusione, come invece avvenuto in altre Regioni italiane. 

In virtù di tali confortanti risultati, pur mantenendo tutte le cautele e misure adottate fino ad oggi nella Regione, in termini di prevenzione, e mantenendo sempre rigorosamente monitorata la curva dei contagi,  è necessario, tuttavia, che gli Ospedali e i presidi sanitari del Lazio, siano orientati verso una lenta ma costante normalità, anche indirizzata al potenziamento della rete ospedaliera territoriale.

A tal fine, il caso dell’Ospedale Spaziani di Frosinone, diventato Hub Covid, ha testimoniato, ancor più durante questo periodo di emergenza, tutte le potenzialità della struttura, anche in termini di professionalità presenti, che vanno necessariamente ulteriormente sfruttate e messe a disposizione dell’assistenza sanitaria, di particolare qualità, nel Lazio. 

Da quasi 2 mesi, ormai,  siamo in presenza nel Lazio di un forte e non più sostenibile rallentamento nelle attività sanitarie, non legate al Covid-19. Sono tante le persone, infatti che, pur avendo da tempo effettuato la prenotazione tramite Recup devono evidentemente, a causa della disposta sospensione, ancora essere visitate o sottoposte ad esami, alcuni anche per patologie potenzialmente gravi.

Deve essere definita, al più presto, una programmazione che deve tenere conto, in prima battuta del recupero delle prestazioni sospese, tra visite, prestazioni radiologiche, esami di laboratorio, ed altre prestazioni.

Come è giusto e doveroso ripartire nella vita sociale, di relazione, nel commercio, nell’industria, e nei servizi, è allo stesso modo doveroso ripartire nei territori del Lazio, anche con una adeguata assistenza sanitaria  di carattere generale, e non solo legata al Covid. Certo che considererà questa mia, in senso assolutamente costruttivo, l’occasione mi è gradita per inviare cordiali saluti”.

Redazione Digital