Mastroianni, in Sicilia le sculture dell’artista ciociaro

Gli spazi aperti, ampi e sconfinati. La natura, con i suoi verdi e azzurri a perdita d’occhio. Un profondo senso di intimità ricavato nella vastità del mondo circostante, invece che nell’angusto interno di una stanza. Trovava in questo la sua ispirazione, lo scultore Umberto Mastroianni (1910-1998), che con le sue opere creava un dialogo continuo con lo spazio da esplorare, alternando armonia e rottura in un gioco personale di pieni e vuoti. È forte e magnetica la corrispondenza tra questo sentire dell’artista di Fontana Liri (Frosinone), zio dell’incommensurabile Marcello attore, e gli spazi altrettanto aperti e sconfinati che abbracciano l’arcipelago delle Eolie. A chilometri di distanza, e con in mezzo tutto quel mare blu punteggiato di una variopinta tavolozza di altri colori della natura più autentica. Un mare pieno di tesori antichi, antichissimi, ripescati nella loro integra e stupefacente bellezza perfetta. Oggi parte della preziosa collezione del Museo Archeologico Bernabò Brea e del Parco Archeologico di Lipari, nel cuore dell’antico Castello arroccato sul mare che guarda Vulcano, che custodisce pezzi inestimabili di storia e preistoria. Ma anche un suggestivo e prestigioso percorso contemporaneo site specific, che con «Mare Motus» riunisce dal 2015 opere ed installazioni di artisti come Plessi, de Conciliis, Pizzi Cannella, Paladino, Mitoraj, Tahar Ben Jelloun e Teresa Emanuele. corriere.it