Frosinone, spopola la mostra di Ilaria Morganti

di Massimo Mangiapelo

Meravigliosa perfezione. Sono le prime due parole che mi sono venute in mente ammirando la mostra di Ilaria Morganti che è stata inaugurata nel tardo pomeriggio di martedì 22 settembre alla Villa Comunale di Frosinone. 

Alla presentazione dell’evento c’erano, oltre alla stessa autrice, il vicepresidente della Provincia di Frosinone Luigi Vacana, il responsabile delle attività culturali della Provincia Biagio Cacciola, il curatore della mostra Alfio Borghese e l’assessore al Comune di Frosinone Rossella Testa.

Era presente anche un folto pubblico di persone che non ha voluto perdere l’importante iniziativa culturale.

Abbiamo potuto ammirare una esposizione di opere iperrealiste di una bellezza unica. Ma non solo. Ilaria Morganti non si ferma al classico iperrealismo sullo stile americano, generalmente “on the road”. Va ben oltre. Ha bisogno di spazi. Ha necessità di inventiva. Dunque le sue opere non sono le perfette copie della realtà, non sono i tipici quadri che sembrano fotografie.

L’artista taglia la tela sulla quale appare sdraiata, quasi fosse appoggiata realmente lì a dormire e a sognare quello che c’è oltre quello spacco. Ingrandisce le tele per andare oltre, lo spazio le è insufficiente. Ci mostra raffinati paesaggi sul serbatoio di una Harley Davidson, oppure lo sguardo di un gatto nel finestrino posteriore di una Fiat 500 rigorosamente vecchio modello.

Disegna ombre e riflessi con una tecnica perfetta, regalandoci l’attimo del suo sguardo sui panorami del mondo che la circonda. I suoi tubetti di colori sembrano appena spremuti per essere poi utilizzati per dipingere se stessi. Lampi di intuito che sfiorano la sacralità, soprattutto nelle matite che sembrano gettate a caso come i Mikado giapponesi, ma a reggere tutta l’impalcatura sono due lapis posizionati nella forma della croce di Cristo.

Una mostra davvero imperdibile che potrà essere visitata presso le sale espositive della Villa Comunale del capoluogo fino al 30 settembre.