Lei uccide il fidanzato, in Ciociaria morto accoltellato
di Massimo Mangiapelo
C’è la violenza sulle donne. Poi c’è anche il rovescio della medaglia, ovvero la violenza delle donne sugli uomini. Un argomento, questo, di cui si parla poco. Un argomento scomodo, per i più è politicamente scorretto parlarne.
Eppure è un fatto reale, accade anche questo e molto più frequentemente di quanto si immagina. Però quando accadono questi fatti si legge appena un articoletto e poi la notizia finisce nell’oblio. Organizzare o partecipare ad un convegno sui maschicidi è sconveniente. E invece se ne dovrebbe parlare. Anche questa è violenza, come tutte le altre forme di violenza, senza alcuna distinzione di sesso, di razza, di ceto sociale o di religione.
Eppure questi casi accadono, eccome. Come quello avvenuto il 31 maggio del 2017 in Via Guardaluna, tra Ceprano ed Arce. A perdere la vita, in quella occasione, fu Felice Lisi di Cassino. Ad ucciderlo, con una coltellata è stata la fidanzata Pamela Celani, 29enne originaria di Alatri. La giovane accoltellò il ragazzo dopo una lite per futili motivi.
Per questo omicidio, la Corte di Cassazione ha confermato i 16 anni di carcere inflitti alla ragazza, dapprima in primo grado e poi in appello. Pamela Celani dovrà restare in carcere, dove già ha scontato tre anni e cinque mesi della pena ormai definitiva. Sedici anni che sono sempre pochi rispetto alla morte per omicidio di un giovane che avrebbe potuto avere tutta una vita davanti a sé.