«Sapevano della difettosità delle barriere del ponte di Genova», arrestati manager Autostrade
La Guardia di Finanza ha eseguito nella mattinata di oggi, 11 novembre, sei misure cautelari nei confronti di tre ex top manager e di tre attuali dirigenti della società Autostrade per l’Italia.
Agli arresti domiciliari sono l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci, il direttore delle operazioni Paolo Berti e Michele Donferri Mirella. Stefano Marigliani — direttore del primo tronco —, Paolo Strazzullo e Massimo Miliani hanno invece subito misure interdittive.
L’inchiesta che ha portato agli arresti è nata dopo il crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto del 2018, che ha causato la morte di 43 persone, e si è mossa in modo parallelo ad essa.
In particolare, riguarda la fornitura di barriere fonoassorbenti risultate poi pericolose.
Le accuse ipotizzate nei confronti degli arrestati sono attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture.
La Guardia di Finanza, in una nota, parla di «numerosi e gravi elementi indiziari e fonti di prova», acquisiti con testimonianze e analisi documentali e tecniche: in particolare, sarebbe emersa la «consapevolezza», da parte degli arrestati, «della difettosità delle barriere e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento (fatti peraltro realmente avvenuti nel corso del 2016 e 2017 sulla rete autostradale genovese)» e «la consapevolezza di difetti progettuali e di sottostima dell’azione del vento, nonché dell’utilizzo di alcuni materiali per l’ancoraggio a terra non conformi alle certificazioni europee e scarsamente performanti».
Agli arrestati viene contestata «la volontà di non procedere a lavori di sostituzione e messa in sicurezza adeguati, eludendo tale obbligo con alcuni accorgimenti temporanei non idonei e non risolutivi. Per questo è scattata la frode nei confronti dello Stato».
Dopo la notizia, Atlantia — che controlla Autostrade — ha iniziato a perdere in Borsa. Secondo gli operatori, il provvedimento potrebbe anche creare un elemento di turbativa sull’attuale negoziato tra Atlantia e Cdp sull’attuale cessione del controllo di Aspi. Duro il commento del viceministro al Ministero dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni: «Non si specula sulla sicurezza e sulle vite degli italiani». corriere.it