Inquinamento a Frosinone, tasso di mortalità pari al 43%
“Negli anni 2015 inizio 2016 da una indagine epidemiologica sul 10% dei cittadini di Frosinone è emersa un prevalenza di asma e di BPCO (bronchite cronica) rispettivamente del doppio e del triplo rispetto le altre città capoluogo d’Italia. Nel 2016 l’ospedalizzazione per asma pediatrico (età 2 – 17 anni) della Asl di Frosinone è stata di gran lunga e con evidenza la più rappresentata rispetto a quella di tutte le altre Asl romane e del resto della Regione Lazio. Stesso periodo, sempre per la ASL di Frosinone, i morti per BPCO dopo 30 giorni dal primo ricovero rappresentavano oltre il doppio rispetto la media regionale, mentre la percentuale di mortalità per patologie del sistema circolatorio era del 44,5%, rispetto al 36,3% della Regione Lazio. Nel settembre 2018 : uno studio dell’Associazione Medici Ambiente riporta un totale di 436 accessi al PS dell’Ospedale Spaziani da parte di cittadini di Frosinone con patologie polmonari e cardiovascolari. Lo stesso studio rileva la prevalenza di patologia cardiovascolare con una distribuzione maggiore nella parte bassa di Frosinone con il 72% contro il 28% della parte alta. Tutto ciò a dimostrare il ruolo fondamentale dell’inquinamento da polveri sottili nella genesi delle malattie. Di questi giorni una recentissima indagine del DEP (Dipartimento Epidemiologico) Lazio su 32 città campione riconosce per Frosinone un impressionante incremento percentuale del 43 % di mortalità nel mese di ottobre classificandola solo dopo Cagliari. Ironia della sorte, proprio a Frosinone dove, in contemporanea, si ipotizza di autorizzare un biodigestore di rifiuti organici per 50.000 tonnellate annue, a sicuro impatto ambientale, a ridosso della città, a pochi metri dalla famigerata discarica di Via Le Lame,vicino la Viscolube, a pochi Km da Patrica dove è previsto un impianto simile per il trattamento di altre 100.000 tonnellate annue di rifiuto organico. Quali le parti in causa? La società Maestrale cui va attribuita l’elaborazione di un progetto con un ritorno economico derivante sia dal trattamento dei rifiuti, sia dalla vendita del biometano per autotrazione,sia dai cospicui incentivi pubblici previsti. Lega Ambiente di Frosinone che sponsorizza vivacemente l’impianto di biodigestione dei rifiuti, in accordo con la campagna di sensibilizzazione del biogas/biometano, di Lega Ambiente Associazione Onlus ,che riconosce cospicui contributi da parte della UE (progetto ISAAC). L’Associazione dei Medici per l’Ambiente,insieme a componenti della società civile ed alle Associazioni Ambientaliste locali, che intendono unicamente, senza ritorno economico alcuno e con ferma determinazione, urlare le criticità che emergeranno molteplici dalla realizzazione eventuale del biodigestore, in relazione alla compromissione nota del territorio, al già rappresentato deleterio e massivo inquinamento dell’aria ed alla inevitabile ricaduta sulla già fragile salute della popolazione interessata. L’imprenditore,per suo ruolo, persegue l’obiettivo finanziario. Lega Ambiente di Frosinone ignorando qualsiasi problematica di salute e contro ogni attesa della popolazione in generale, enfatizza aspetti non certo in linea con le priorità imprescindibili del nostro territorio malato. Non considera i pesanti aspetti negativi prodotti dalla biodigestione con ricaduta sull’uomo. Incomprensibile l’equazione secondo la quale i cittadini di Frosinone che producono 3000 (tremila) tonnellate l’anno di rifiuti organici, debbano essere costretti a pagare un contributo di malattie e di disagio sociale subendo lo smaltimento di 50000 (cinquantamila) tonnellate annue di rifiuti provenienti da territori a noi estranei. Ancora meno spiegabile se si considera che Frosinone non riconosce nessuna difficoltà né in attuale ,né nel futuro prossimo,nel conferimento dei propri rifiuti,come confermato dal presidente regionale della Commissione Rifiuti della Regione Lazio Marco Cacciatore. L’Associazione Medici rivendica la necessità impellente di diffondere la conoscenza dei nocumenti ,di elencare i rischi, di evidenziare il nascosto, di aprire alla trasparenza, sempre nel rispetto del ruolo. E’ diritto dei cittadini essere adeguatamente informati perché possano serenamente valutare il rapporto rischio-beneficio”. Lo comunica il dott. Giovambattista Martino, coordinatore Associazione Medici Famiglia per Ambiente.
Redazione Digital