Frosinone, area museale nel nuovo palazzo comunale
Il consiglio comunale ha approvato i regolamenti dei servizi culturali di proprietà comunale, in riferimento agli Istituti e Luoghi della Cultura ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
L’Amministrazione Ottaviani, infatti, con l’obiettivo primario di incrementare l’offerta culturale a favore della collettività e al tempo stesso di sviluppare nuove modalità di fruizione e di generare nuove economie, ha istituito, con delibera di giunta apposita, ulteriori realtà museali collegate in rete con il Museo Archeologico Comunale, diretto dalla dottoressa Maria Teresa Onorati.
Si tratta, nello specifico, del Museo delle Risorse naturali e delle Tecniche, del Museo di Storia e Tradizione e del Museo d’Arte. Il Museo delle Risorse naturali e delle Tecniche avrà sede nella Villa comunale, con sezioni distaccate presso il Parco del Matusa e la Palazzina Pio IX in località Mola Nuova. Le collezioni sono costituite da raccolta ragionata di campionature materiche delle principali risorse naturali locali; in dotazione, anche una fornace arcaica e altri reperti collegati al ciclo della lavorazione dell’argilla. Il Museo di Storia e Tradizione, con sede nella Casa della Cultura (ex Mattatoio) presenta collezioni di beni mobili di interesse storico di proprietà del Comune di Frosinone, tra cui arredi e tessuti civili.
Il Museo d’Arte avrà sede nella Villa Comunale (o Museo Bouchard). Negli anni Novanta del secolo scorso la Villa, nel frattempo passata in proprietà prima della famiglia Ricci e poi De Matthaeis, è stata acquisita al demanio comunale e adibita a funzioni pubbliche, istituzionali e culturali. Le collezioni sono costituite dai beni di interesse artistico che per dono, legato o altra modalità di acquisizione, appartengono al Comune di Frosinone. Esse comprendono in particolare opere di pittura e di scultura, oltre che disegni e stampe. A ciò si aggiunga, infine, l’Archivio storico, struttura permanente che raccoglie, inventaria e conserva documenti originali di interesse storico, assicurandone la consultazione per finalità di studio e di ricerca. Il Comune si impegna a conferire nella sede dell’Archivio, individuata presso la nuova sede comunale di Palazzo Munari (ex Banca d’Italia) tutta la documentazione, insieme alla pinacoteca e un’area espositiva.
L’Archivio Storico Comunale, che aderisce al Sistema Integrato Frusinate per la Cultura, svolge le funzioni di conservazione, ordinamento, inventariazione del patrimonio documentario; assicura la consultazione e la valorizzazione del patrimonio, promuove attività didattiche, divulgative e di ricerca storica, in collaborazione con la Biblioteca, le Scuole, l’Università e altri Enti e Istituti di ricerca. Svolge inoltre una funzione essenziale per garantire il reperimento di informazioni di profilo giuridico, la tutela della memoria storica dell’ente e il diritto di tutti i cittadini all’accesso all’informazione, alla formazione permanente e allo sviluppo della conoscenza storica locale. Nell’Archivio Storico Comunale saranno depositate le future acquisizioni di materiale documentario del Comune, provenienti sia da Enti Pubblici soppressi, sia da raccolte di privati a qualsiasi titolo pervenute, vale a dire per acquisto o per donazione, per deposito o comodato.
Le due richieste di finanziamento presentate dal Comune di Frosinone per l’attuazione di un piano di intervento per l’Archivio Storico Comunale e per l’allestimento del Museo d’arte presso la Villa Comunale sono state entrambe accolte. Requisito primario per accedere alle misure di sostegno previste nel piano triennale di indirizzo e nel piano annuale della attività, è che i servizi culturali siano dotati di regolamenti che ne disciplinino il funzionamento, l’organizzazione interna e le modalità di gestione e fruizione del patrimonio e dei servizi all’utenza. L’assise ha quindi approvato i regolamenti del Sistema museale urbano, del Museo delle Risorse naturali e delle Tecniche, del Museo di Storia e Tradizione, del Museo d’Arte e dell’Archivio Storico Comunale, rimettendo gli stessi alla Regione Lazio ai fini del relativo accreditamento.
Redazione Frosinone