Veroli, oltre 300 positivi la curva dei contagi sale e fa tremare le scuole andavano chiuse prima
Oltre 300 positivi. Solo negli ultimi cinque giorni più di 100 nuovi casi. Veroli è duramente colpita dal virus. Emergenza sottovalutata da molti che tuttora minimizzano compiendo gesti scellerati.
Qualcun altro avrebbe potuto adottare subito seri provvedimenti.
Tra coloro che non hanno sminuito la portata della pandemia sicuramente l’ing. Lorenzo Papetti che da un anno raccoglie e analizza i dati della Protezione civile, nello specifico della Regione Lazio e dell’Asl di Frosinone. Intervistato dalla direttrice di Area C quotidiano, l’ing. Papetti in questi giorni di emergenza continua a sviluppare grafici per la popolazione.
Cosa sta osservando in questi ultimi giorni a Veroli ?
«Un evidente incremento delle persone positive al Covid-19; il tutto, ovviamente, riferito ai residenti nel territorio verolano. In particolare in data 26/02/2021 il numero totale dei positivi era pari a 138, in data 11/03/2021 il numero totale dei positivi era pari a 290. Dal 26/2 all’11/3 c’è stato un incremento del 110% del numero totale dei positivi».
La curva tende a scendere ?
«Per proporre una lettura intuitiva ed immediata del già citato “numero totale dei positivi”, ho elaborato una semplice tabella
Fino ad ora, purtroppo, la curva non scende e, quindi, si deduce che il contagio è ancora attivo e molto diffuso sul territorio comunale».
Fino a qualche giorno fa il Comune non condivideva i dati con i cittadini. Da poco tempo ha iniziato a farlo. Come considera questo cambio di rotta?
«Ritengo che il Comune di Veroli abbia fatto una scelta giusta nel pubblicare giornalmente i dati sull’andamento del contagio sul territorio; tale dato giornaliero, infatti, consente di capire immediatamente come evolve il contagio. È importante che i cittadini si rendano conto che la diffusione del virus, sul territorio comunale, è ancora elevata e che occorre adottare comportamenti prudenti cercando di limitare al massimo le uscite da casa rispettando, soprattutto, il corretto uso della mascherina che, spesso, viene indossata in maniera a dir poco “originale” da molte persone».
Quanto la non immediata chiusura delle scuole ha contribuito alla diffusione del virus ?
«A mio parere la mancata chiusura delle scuole (ed intendo la totale chiusura delle scuole stesse, sia a livello locale che nazionale) è stato uno degli elementi che più ha contribuito alla diffusione del virus ed agli alti valori di contagio che ci troviamo a dover fronteggiare oggi. A detta degli scienziati infatti la “variante inglese” sta sostituendo l’originario ceppo virale, la “variante inglese”, nello specifico, è più contagiosa e quindi si diffonde più facilmente con le micro-particelle di saliva che tutti noi emettiamo dalla bocca e dal naso».
Poca sicurezza nelle scuole oppure cosa?
«In generale le scuole sono luoghi sicuri e con basso rischio di contagio; ovviamente tutto ciò ha delle limitazioni fuori dalle scuole (in particolare durante il percorso che conduce ai mezzi di trasporto pubblico ed all’interno dei mezzi pubblici stessi) vengono alterati i livelli di basso rischio di contagio che ci sono nelle aule (dove indossare correttamente la mascherina ed il distanziamento interpersonale sono quasi sempre assicurati dal “sistema scuola” nel suo complesso); nelle scuole materne e negli asili (dove i bambini non indossano le mascherine) viene a cadere totalmente la garanzia che non ci sia trasmissione di micro-particelle di saliva contagiate dal virus».
Qualche errore è stato commesso?
«L’aspetto che più mi addolora e mi indigna è che coloro che amministrano, sia a livello centrale che locale, non hanno avuto il coraggio di “anticipare” il virus con decisioni anche impopolari; ma che lo hanno sempre “seguito”, facendo scelte e prendendo decisioni, solo quando ciò era inevitabile. Per finire, ritengo che riaprire le scuole, soprattutto materne ed asili, prima di Pasqua sarebbe un madornale errore poiché ciò contribuirebbe in maniera notevole alla ripresa del contagio su tutto il territorio (sia nazionale che locale)».
Le sue analisi cosa prevedono nelle prossime settimane?
«Lascio agli esperti questa risposta ma faccio una semplice considerazione di buon senso: qualsiasi persona (ed io stesso) potrà sentirsi più sicura quando il contagio comincerà a scendere in maniera sensibile, in altri termini, molto semplici, quando la linea “spezzata” rossa del diagramma illustrato prima virerà decisamente e costantemente verso il basso».