CIA, Palombo: «Non sempre al taglio delle poltrone consegue un risparmio»
«Non sempre al taglio delle “poltrone” consegue un effettivo risparmio di spesa – ha affermato Stephan Palombo, presidente CIA Frosinone – In linea di principio concordiamo con l’assessore Buschini per quanto attiene la necessità di efficienza, la riduzione della burocrazia e riduzione della spesa, non lo siamo altrettanto sulle modalità con le quali si pensa di raggiungere tali obiettivi. Che occorra una seria lotta al continuo spreco di denaro pubblico è sacrosanto, così come è giusto porre una costante attenzione all’utilizzo delle risorse dei contribuenti, onde evitare il loro sperpero con opere e investimenti che non hanno una positiva ricaduta sul territorio, che non producano insomma benefici effettivi e tangibili. Detto questo, non siamo d’accordo nel ridurre il tutto ad una mera questione di numeri. Che vi siano dieci Consorzi di bonifica oppure uno non riveste per noi alcuna importanza. Riteniamo al contrario che la Regione debba avere precisa cognizione della loro reale funzionalità, utile a stabilire il valore dell’attività svolta nei loro territori di competenza, analizzare le spese di funzionamento e di gestione delle opere pubbliche, la natura degli interventi effettuati e valutare come questi, abbiano inciso nel contenimento dei gravi fenomeni di dissesto idrogeologico, i cui costi sociali ed in vite umane, troppo spesso sono incalcolabili. Siamo consapevoli e non ci spaventa la forte carica innovativa e il coraggio delle scelte che stanno caratterizzando l’azione riformatrice sia dello Stato che della Regione Lazio, ma siamo certi che le scelte, a volte doverose e necessarie, per essere “rivoluzionarie”, debbano essere indirizzate non solo ai tagli (troppo spesso lineari), ma alla verifica della qualità operativa e delle reali competenze manageriali di chi è demandato alla gestione degli Enti. Pensare di risolvere i problemi dell’economia regionale, creando un unico Consorzio a livello regionale collegato territorialmente con gli attuali uffici che avranno solo funzioni operative, non reputiamo possa apportare risultati apprezzabili nel necessario contenimento della spesa. Troppo spesso se gli Enti non funzionano è per mancanza di idee, conoscenza, passione, volontà di mettersi a disposizione del territorio; ma anche, dobbiamo dirlo, per un quadro normativo “anacronistico” che affida su questi temi ad enti diversi competenze simili: province, consorzi, comuni, genio civile, enti parco, comunità montane etc. E’ questa l’anomalia che occorre contrastare se vogliamo recuperare risorse, è questa la rivoluzione cui dobbiamo tendere se vogliamo restituire alla politica la dignità che merita. Non numeri ma qualità, non burocrazia ma snellimento delle procedure. Siamo certi che i contribuenti per apprezzare l’operato delle istituzioni, abbiano bisogno di essere loro fisicamente vicini. Ci pare che l’attuale tendenza al crescente distacco dalla “politica” sia determinata proprio da questo costante senso di lontananza dai luoghi della discussione e della costruzione del consenso, troppo spesso visti ormai come “centri di potere”. Non abbiamo bisogno di un nuovo soggetto, abbiamo bisogno che funzionino bene quelli che già esistono, che siano messi in grado di operare sempre di più e sempre meglio. Un solo Consorzio Regionale per un’area di oltre 6 milioni di abitanti – ha concluso Stephan Palombo – non ci sembra possa rappresentare una risposta in termini di maggiore efficienza, la sola cosa di cui hanno bisogno i contribuenti».