Continuano i bombardamenti, Israele paese più rifiutato al mondo ecco il motivo
di Biagio Cacciola
Ci si chiede se Israele è sempre stata così pronta all’aggressione e alla distruzione sistematica di tutto ciò che è palestinese. Dobbiamo rispondere di no.
Tutti gli anni novanta dello scorso secolo sono stati improntati alla ricerca della pace tra gli allora capi d’israele Rabin e il leader dell’OLP Arafat. A Oslo nel 1993 gli israeliani riconobbero l’ole come principale interlocutore proprio l’Organizzazzione per la liberazione della Palestina. A Oslo si firmò un piano specifico per mettere in atto una soluzione definitiva alla questione palestinese e Israele prometteva che nei cinque anni successivi si sarebbe ritirata dai territori palestinesi occupati militarmente. Nel 1995 Rabin e Arafat (tutti e due Nobel per la pace) firmarono un ulteriore accordo detto Oslo secondo che garantiva all’Olp il governo di numerose città palestinesi. Proprio subito dopo il Nobel israeliano Rabin fu ucciso da un fanatico estremista di destra e dal quel momento in poi la destra estremista israeliana conquisto il potere facendo diventare primo ministro Benjamin Netanyahu.
E’ qui che rinasce il problema che gli accordi tra il laburista Rabin e il capo dell’Olp Arafat avevano cercato di risolvere. In pratica due popoli e due stati. Una visione mai accettata dagli estremisti di destra israeliani che da allora, anche se a intermittenza, governano Israele. Pur non avendo la forza e la faccia di rinnegare esplicitamente gli accordi di pace, il sionismo estremista di destra ha cercato di cancellarli sul campo, inviando coloni a occupare zone palestinesi, a imprigionare capi dell’Olp come Barghuthi, a delegittimare Abu Mazen, a intervenire militarmente ogni volta che si aveva una protesta palestinese. Ciò con il beneplacito delle ammministrazioni di destra amricane , in particolare quelle di Bush e di Trump. Quest’ultimo addirittura ha autorizzato i nazionalisti sionisti del Likud a spostare la capitale da Tel Aviv a Gerusalemme, negando a questa città sacra lo status consolidato di capitale religiosa e non amministrativa delle tre grandi confessioni.
L’occupazione di territori continua dunque da ormai venti anni e se si vede una carta geografica i palestinesi sono ridotti a occupare zone come la struttura di apartheid del vecchio Sudafrica. Basta andare a Betlemme per vedere muri alti 5 metri che circondano e restringono le libertà fondamentali di quel popolo. Il movente che ha scatenato l’attuale ondata di violenza è stato il tentativo di occupazione di case palestinesi a Gerusalemme est da parte di coloni e, mentre il mondo non alzava un dito, c’è stata la risposta di Hamas con la replica sproporzionata dell’esercito israeliano che ha fatto finora quasi centocinquanta vittime a Gaza, compresi molti bambini.
E’ chiaro che rinnegando gli accordi di pace di Oslo, Israele, come hanno ricordato molti intellettuali ebrei come Oz , Grossman, Gideon Levy, è passata in torto marcio. E se è il paese con questa classe dominante più rifiutato al mondo, i motivi ci stanno tutti.