Veroli-“I tornei estivi a San Martino, il canestro da una parte all’altra del campo e la partita con Fabrizio Frizzi”
Giocatore e allenatore, Roberto Mignardi racconta la sua esperienza con la maglia giallorossa. Intervistato dalla direttrice di Area C quotidiano, Mignardi ricorda la partita con il caro conduttore televisivo Fabrizio Frizzi.
Cosa significa indossare la maglia giallorossa?
«Felicità. Far parte di un gruppo di persone splendide. Prima ero sicuramente più in forma ma continuo a giocare».
E a segnare?
«Dalla lunetta ancora me la cavo».
Come e quando ha iniziato a giocare a pallacanestro? «Sin da piccolo, la pallacanestro era presente nel mio DNA».
Il ricordo più bello? «Le partite vinte all’ultimo secondo. Non sono poche. Come pure le sconfitte che hanno fatto riflettere la squadra. Senza dimenticare i tornei estivi a San Martino».
Un aneddoto che non si conosce? «A Gaeta, anni Settanta. Tirai e la palla attraversò tutto il campo per terminare nel canestro avversario. All’epoca in Italia non era stato ancora introdotto il tiro da 3 punti. Sarebbe arrivato successivamente».
La sua partita con Fabrizio Frizzi? «Un torneo di beneficenza a Ceccano. Bellissima persona e bravissimo conduttore televisivo».
Qual è stato il primo campo e quanto le piace il nuovo palazzetto di Veroli? «Iniziai a giocare all’aperto nel campo di Alatri. Era bellissimo. Il nuovo palazzetto di Veroli è il secondo nel Lazio, un’eccellenza. Una struttura che deve essere utilizzata nel migliore dei modi».
Il quintetto ideale dalla nascita del Basket Veroli ai giorni nostri? «Con riferimento ai soli giocatori verolani, Fabrizio Iannarilli, Roberto Zeppieri, Alceste Zeppieri, Luciano Mauti, Giancarlo Fiorini».