Elezioni, Enrico Michetti candidato a sindaco di Roma Simonetta Matone vice e Sgarbi alla cultura
Enrico Michetti ce l’ha fatta. Sarà il candidato sindaco a Roma per tutto il centrodestra. Fortemente voluto da Giorgia Meloni («Abbiamo fatto grandi passi avanti per il centrodestra compatto che lavora per vincere»), alla fine ha incontrato anche il favore di Matteo Salvini: «Piena sintonia nel centrodestra che ha scelto Enrico Michetti candidato sindaco per Roma Capitale». L’amministrativista, ha proseguito il leader leghista, correrà “in ticket” con Simonetta Matone che sarà prosindaco. Paolo Damilano è il candidato sindaco a Torino. Entro la settimana sarà ufficializzata la candidatura per la Regione Calabria». Salvini aggiunge anche che venerdì sarà presentata la «squadra» per Roma e ha già annunciato il nome di Vittorio Sgarbi: «Se farà l’assessore alla Cultura abbiamo un tridente».
La fumata è invece ancora nera per Milano e per Bologna: l’alleanza si è presa un’altra settimana per sciogliere il nodo. Per il capoluogo lombardo, ieri in Lega si faceva il nome del medico Gian Vincenzo Zuccotti, primario all’ospedale pediatrico Buzzi di Milano. Così come veniva ripetuto il nome di Maurizio Lupi, anche se probabilmente il suo profilo politico è a doppio taglio: da una parte, Salvini ha sempre detto di volere un candidato civico. Dall’altra, qualora il civico non si trovasse, il presidente di Noi con l’Italia Maurizio Lupi, sarebbe in pole position.
Per Giorgia Meloni certamente un successo, che fa il paio con l’elezione a presidente del Copasir di Adolfo Urso. Salvini avrebbe probabilmente preferito Simonetta Matone come candidata, anche grazie al suo profilo di magistrato e di civil servant. Ma il leader leghista comunque si dice fiducioso: «Come abbiamo trovato un accordo su Roma, troveremo un accordo anche su Milano». Il problema nasce soprattutto dai sondaggi: nessun candidato civico esaminato ha fin qui nemmeno sfiorato l’uscente Giuseppe Sala. E i leghisti milanesi accusano Fratelli d’Italia di aver spinto alla rinuncia l’unico candidato che nelle indagini era risultato competitivo, Gabriele Albertini. corriere.it