Trump su Hitler: «Ha fatto molte cose buone, ha tirato fuori i tedeschi dalla povertà»
«Hitler? Ha fatto molte cose buone per la Germania, a cominciare dalla straordinaria ripresa economica degli anni Trenta». Che Donald Trump non si sia mai fatto problemi ad esprimere apprezzamento anche per movimenti di estrema destra apertamente antidemocratici, se non addirittura sovversivi, dai suprematisti bianchi alle marce dei neonazisti in Virginia, era cosa nota. Ma che, sia pure in privato, si sia impegnato in discussioni nelle quali ha difeso il ruolo storico di Hitler rifiutando condanne perentorie del nazismo è una novità che emerge da uno dei tanti libri in arrivo sui quattro anni alla Casa Bianca dell’ex presidente repubblicano: Frankly, We Did Win This Election del giornalista del Wall Street Journal Michael Bender.
L’autore racconta che Trump discusse di questo tre anni fa con John Kelly, allora suo capo di gabinetto, durante il viaggio in Europa per le celebrazioni del centenario della fine della Prima guerra mondiale. Anche se Bender cita una fonte anonima e se precisa che Trump, interrogato in proposito, ha negato di aver parlato di Hitler, è evidente che è stato lo stesso Kelly a raccontare di una discussione accalorata nella quale a lui, un ex generale che gli ricordava le atrocità del nazismo, il presidente replicava «ma Hitler ha tirato fuori i tedeschi dalla povertà». E si diceva in disaccordo con lo stesso Kelly che aveva concluso: «Meglio la povertà di un genocidio».