In viaggio con Francesca, ecco cosa fare e vedere a Posta Fibreno “Il paradiso della Ciociaria”
di Francesca Campoli
Un itinerario estivo, tra natura e relax, alla scoperta della Riserva Naturale Regionale Lago di Posta Fibreno – inserita nel Sistema dei Parchi e delle Riserve Naturali della Regione Lazio -, porta a visitare un autentico borgo fatto di antiche storie e tradizioni. Con l’arrivo del caldo, gli amanti della natura non possono non raggiungere questo luogo idilliaco, un piccolo paradiso acquatico circondato da belle montagne ed immerso nel versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Qui il rispetto e l’amore per la natura sono di casa e gli abitanti nel tempo hanno contribuito a valorizzare e a mantenere il luogo incontaminato.
Il profilo del lago di origine carsica e formato da acqua sorgiva, sulle cui chiare e fresche acque si affaccia il borgo di Posta Fibreno, è delineato da un esteso ambiente che comprende il fiume Fibreno, il Fosso di Carpello ed un fitto canneto; sono inoltre parte integrante del paesaggio, quelle che in passato erano adibite a peschere, le scenografiche peschiere usate per la conservazione del pesce che quotidianamente veniva pescato. Il particolare habitat della Riserva Naturale ha consentito la presenza di peculiari specie di piante e di animali, in particolar modo, in diversi periodi dell’anno in base alle migrazioni, sono visibili alcuni uccelli che qui sono tutelati, essendo Zona di Protezione Speciale, quali l’airone bianco maggiore, l’airone cenerino, la garzetta, il moriglione, l’alzavola, il germano reale. Tra i pesci che nuotano nelle acque del lago è possibile scorgere il carpione del Fibreno e la trota macrostigma che si identificano pure sul gonfalone della città.
Dall’ottocentesco mulino ad acqua, ancora oggi funzionante per fini didattici, si può iniziare la visita e la passeggiata lungo il corso del Fibreno, in passato navigabile attraverso la nàue un’antica imbarcazione lignea, dalla forma allungata per attraversare meglio il lago e le sue insenature, utilizzata fin dai tempi dei Sanniti. L’isola galleggiante, citata da Plinio il Vecchio e così chiamata perché in continuo movimento con la forza del vento e delle correnti delle acque, costituisce un fenomeno unico in Europa ed una vera attrazione. Numerose sono le attività che si possono svolgere dal trekking – attraverso numerosi percorsi quali il Sentiero Catannovo, il panoramico Sentiero Dolina La Prece, il Sentiero Lago Chiaro -, alla bici ed alle immersioni subacquee.
Per gli amanti delle passeggiate consiglio il Sentiero Puzzillo, con i suoi capanni di avvistamento, è luogo privilegiato per il birdwatching ed il Sentiero Taurino che costeggia il lago e permette di vedere la suggestiva isola galleggiante. In estate Posta Fibreno con il suo lago è il luogo ideale per godersi il fresco in totale armonia con la natura circostante, all’ombra dei grandi salici piangenti che si specchiano nelle sue limpide acque. Lungo la riva è possibile trovare ristoro ed accoglienza nei ristoranti, per degustare le specialità ittiche del posto e relax nelle diverse aree pic-nic. Tra i piatti della tradizione consiglio quelli a base di tartufo di Campoli Appennino, la polenta realizzata con il mais di coltivazione locale, gli spaghetti al sugo di trota, le anguille, le rane, protagoniste nel mese di Luglio, della singolare Sagra delle Ranocchie.
Attraverso il Sentiero Dolina La Prece è possibile raggiungere a piedi il centro storico che dall’alto offre una meravigliosa vista panoramica sulla Riserva Naturale, sui Monti Ernici e sulla Media Valle del Liri. Posta Fibreno mostra oggi una veste seicentesca per via delle ricostruzioni in seguito agli assedi ed alle distruzioni subite in età medievale. Sotto il controllo della vicina Alvito, terra di confine, venne così denominata perché costituiva il luogo, tra Roma e Napoli, in cui avveniva il cambio dei cavalli impiegati per il trasporto della posta. Entrando nel paese ci accoglie la grande Piazza Municipio e proseguendo possiamo visitare la chiesa di Santa Maria Assunta, di fondazione benedettina, che conserva al suo interno alcuni affreschi rappresentanti Gli Apostoli, un tabernacolo ligneo interamente scolpito che riproduce il Duomo di Milano ed una pregevole tela del XVII secolo, la più antica, con i Misteri del Rosario.
Da non perdere è la visita al grazioso Museo Naturalistico Etnografico che attraverso percorsi articolati illustra l’ecosistema e la storia del territorio e del lago, risorsa idrica che ha avuto una notevole importanza per il contesto economico della cittadina postese, per l’agricoltura, per l’allevamento, per la coltivazione della canapa oltre che per la pesca, importante fonte di sostentamento. Poco distante dal centro storico è possibile raggiungere la chiesa santuario del XIV-XVI secolo, dedicata alla Madonna della Vittoria a cui i postesi sono particolarmente devoti e venerano l’immagine mariana dipinta su una tela del XVIII secolo, portata in processione in occasione della festa a lei consacrata. Si tratta di un culto risalente al 1572 ed istituito da Pio V per celebrare la Battaglia di Lepanto. Se vi rimane un po’ di tempo, consiglio invece la visita all’Incubatoio ittico, ambiente in cui da anni si esegue la riproduzione della trota macrostigma, inserita tra le principali specie europee.
Il borgo è stato inoltre inserito all’interno di un suggestivo itinerario storico, artistico, naturalistico, che porta alla scoperta dei luoghi identificati come I Cinque Miracoli della Ciociaria e che si collocano lungo il Fibreno ed il Liri. Questi due fiumi, per le loro specifiche caratteristiche, hanno contribuito a partire dal XVIII secolo, alla nascita di particolari realtà lavorative quali cartiere, lanifici in cui si sviluppò l’arte della lana alla maniera fiorentina, dando un notevole slancio all’economia del territorio.
Ancora oggi sono visibili siti di archeologia industriale, in particolare lungo il corso del Liri di cui il Fibreno è confluente, quale significativa testimonianza di una grande innovazione tecnologica che pone l’attenzione sia sul mondo del lavoro sia sulla storia e sull’identità del territorio. Tra i principali siti ricordiamo: la Cartiera Boimond, le Cartiere Meridionali, la Cartiera del Fibreno, la Cartiera Lefebvre. Durante questo itinerario è possibile raggiungere inoltre la cinquecentesca Villa Gallio, al cui interno è conservata una pregevole serie di venti stucchi, veri documenti topografici del territorio, poiché rappresentano tutti i paesi che un tempo erano sotto il controllo della famiglia Gallio e che dunque costituivano il loro feudo nella Valle di Comino.
Lascio questi appunti di viaggio per fare una piccola passeggiata a Posta Fibreno, alla scoperta del suo lago e dei suoi sentieri naturalistici, tra gli eventi postesi consiglio durante la prima settimana di Agosto, la festa del Crocifisso che si trova nel fondo del lago e che viene fatto emergere dalle acque da alcuni subacquei per poterla portare, durante la sera, in processione.