Incendio nel carcere di Frosinone, detenuti assaltano l’infermeria
di Giovanni Magnante*
Presso il Penitenziario di Frosinone è accaduto che un detenuto ha appiccato il fuoco all’interno della propria cella. Conseguentemente la Polizia Penitenziaria ha encomiabilmente prontamente provveduto ad evacuare la sezione poiché i detenuti presenti hanno manifestato segni di intossicazione dal fumo prodottosi, danno subito dagli stessi agenti durante le operazioni.
Queste persone, tutte insieme, sono giunte presso la Infermeria del carcere, ed il personale sanitario presente ha dovuto fronteggiare una situazione di estrema gravità senza avere a disposizione tutti i presidi occorrenti (in particolare l’ossigeno). Il personale sanitario si è trovato a dover tenere testa in condizioni estremamente precarie e solo per la sua grande esperienza e coraggio si è riuscito ad evitare il peggio, fino all’arrivo del 118 che ha dovuto utilizzare le sue apparecchiature in luogo di quelle carenti nel Penitenziario, e con il trasferimento in ospedale di alcune persone.
Questo fatto è la cartina di tornasole della condizione nella quale si trovano i sanitari penitenziari e, conseguentemente, la popolazione assistita, sia la Polizia Penitenziaria che i detenuti. La sanità penitenziaria, per le particolari e spesso spaventose condizioni ambientali un cui opera, deve avere molti più presidi e risorse di quelle che ha, e che sono assolutamente insufficienti (per usare un eufemismo) a svolgere il suo importante e delicato compito.
Non fornire dotazioni realmente adeguate significa non adempiere ad un dovere morale e giuridico da parte dei soggetti responsabili dell’organizzazione sanitaria. Si chiede quindi un adeguato e tempestivo intervento da parte degli organi preposti, ognuno per la propria competenza, perché si provveda ad adempiere fornendo tutte le congrue e doverose risorse occorrenti alla sanità penitenziaria e assicurando condizioni organizzative adeguate allo stato particolare, anzi unico, della realtà penitenziaria. Tutto quanto sopra enunciato a vantaggio dei lavoratori della sanità penitenziaria, della Polizia Penitenziaria, dei detenuti e della stessa pubblica amministrazione.
*Presidente provinciale SNAMI, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani