11 settembre, ero a pranzo con mia moglie Fiammetta le immagini in Tv sembrava un film
di Biagio Cacciola
Avevamo appena finito di mangiare a casa con amici quando una telefonata di mio cognato Filippo invita Fiammetta ad accendere subito la tv perché era successa una cosa inaudita. Infatti quando vidi le prime immagini degli aerei che si schiantavano sulle Twin Towers mi sembrava un film. Invece era quello che era successo negli Usa con quattro aerei dirottati da cittadini americani legati al gruppo di Al Qaeda (la base). Due si schiantarono sule Torri gemelle, un altro sul Pentagono e il quarto fu abbattuto in Pennsylvania.
Quel momento segnò uno spartiacque nella storia del mondo con quasi temila persone che perirono in quell’evento apocalittico. Infatti proprio in quel periodo il movimento contro la globalizzazione aveva raggiunto una capacità di mobilitazione mondiale. E la prima vittima di quel gesto terroristico fu proprio la contestazione contro il modello economico-liberista. Da Seattle a Genova milioni di persone avevano preso posizione contro il modello economico mercatista sfrenato che, infatti, sette anni dopo, portò il mondo con il crack della Lehman Brothers, al più grande tracollo mondiale dell’economia dopo il ’29. Sempre targato capitalismo finanziario.
Sta di fatto che le reazioni dell’allora presidente americano Bush furono dettate da una logica ai più incomprensibile. Al di là dell’impegno in Afghanistan, già allora presente in funzione antirussa e che sappiamo come è andato a finire, il presidente Usa scatenò una guerra d’aggressione nel 2003 contro l’acerrimo nemico di Al Qaeda, Saddam Hussein. Il risultato fu che le milizie fondamentaliste si videro spianata la strada proprio dalla dissoluzione dello Stato iracheno. Una scia oscura voluta dagli Usa che invece di combattere la culla del terrorismo wahabita, l’Arabia Saudita, ha favorito in Libia, Yemen e Siria le fazioni legate ad Al Qaeda e affini.
Sarebbe obbligatorio per tutte le scuole vedere il film di Michael Moore sull’11 settembre. Dove c’è la documentazione degli sporchi affari della Arbusto Oil della famiglia Bush con i loro soci sauditi, in particolare la famiglia Bin Laden e i loro ingenti depositi nelle banche americane. Ancora non si è scavato a fondo su questo ginepraio di vipere velenose che continuano indisturbati a finanziare il fondamentalismo islamico. Una rilettura di Machiavelli farebbe comprendere meglio i fenomeni ‘oscuri’ degli ultimi vent’anni.