Frosinone, rischia di saltare il Polo farmaceutico Latina supera la Ciociaria
“Mentre a Latina, nei giorni scorsi, è stato presentato il progetto del Tecnopolo, con la costituzione del Distretto della Salute, da realizzare con i fondi del PNRR, in provincia di Frosinone tutto tace, o peggio si discute di cose di nessuna rilevanza, con il concreto rischio, che il polo chimico farmaceutico del basso Lazio, venga realizzato altrove e che Frosinone resti, ancora una volta, ai margini – ha affermato il consigliere comunale Danilo Magliocchetti – Il pericolo è reale, perché gli amici di Latina hanno capito da tempo le potenzialità enormi, di avere un polo chimico farmaceutico sul territorio, da sviluppare e valorizzare, che punti alle nanoteconologie, alla digitalizzazione avanzata, all’alta formazione, alla biologica molecolare, agli incubatori di biotecnologie, grazie appunto alla presenza di un comparto chimico farmaceutico di eccellenza. Il paradosso è che, anche in provincia di Frosinone, esistono da tempo sull’asse, Anagni–Frosinone-Ferentino, industrie farmaceutiche multinazionali di assoluta eccellenza, tali da garantire la creazione di un polo analogo, magari in sinergia con Latina, ma la cosa sembra non interessare nessuno. Addirittura, un simile progetto, estensibile e coinvolgendo anche le industrie del settore della provincia di Roma con l’area di Pomezia, quindi il triangolo territoriale Roma-Frosinone–Latina, rappresenterebbe il maggior polo chimico farmaceutico dell’Italia Centrale. Proprio Frosinone potrebbe vantare ulteriormente, rispetto ad altre realtà territoriali, certamente più dinamiche, sia la presenza dell’autostrada, che della fermata TAV. Quindi anche maggiori opportunità logistiche e di attrazione di investimenti”.
“La realizzazione del Polo Chimico farmaceutico del basso Lazio garantirebbe quindi positive ricadute su tutta la Regione, sia in termini di ricerca, che di occupazione, di formazione, di produzione, tutte ai massimi livelli di eccellenza. Senza contare la futura produzione vaccinale, della quale ci sarà certamente bisogno. Oppure l’assistenza, in termini di produzione farmacologica, ai malati oncologici, che in provincia di Frosinone assume una rilevanza significativa. Per fare questo però, è necessario attivarsi, ieri. Oggi, come stanno dimostrando a Latina, potrebbe essere già tardi. Anche perché la destinazione di fondi del PNRR sui territori, ovviamente, rischia di penalizzare chi si sveglia troppo tardi, rispetto ad altri. Spero quindi vivamente che la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone, il costituendo Consorzio Industriale Unico, l’Università, le associazioni datoriali e sindacali, il CNR, prendano finalmente consapevolezza del fatto che la Ciociaria ha enormi potenzialità, nel settore chimico farmaceutico, che però devono essere messe subito in rete, ed in sinergia, per essere concretamente sviluppate. A Latina lo stanno già facendo. Frosinone corre il rischio di stare solo a guardare. Anche questa volta”.
Redazione Frosinone