Sesso con lui come terapia, scoperto e fermato noto ginecologo

«Ci sono arrivate diverse segnalazioni negli ultimi giorni, decine. Donne che si sono ritrovate e vivere una situazione analoga ad Anna Maria. Alcune valutano di denunciare, altre hanno paura, anche perché è molto alto di livello di vittimizzazione secondaria cui stiamo assistendo. Ma lei li ha letti i commenti social sulla vicenda? Se l’è cercata, ma come ha fatto a cascarci, e altre cose del genere. Questo fa paura». Marika Massara coordina il Centro antiviolenza istituito dall’assessorato al Welfare del comune di Bari e racconta dell’effetto domino seguito alla pubblica denuncia di Anna Maria, alla quale ha dato voce la trasmissione tv Le Iene. È stata lei la prima a raccontare di Giovanni Miniello, il ginecologo barese che avrebbe consigliato rapporti sessuali con lui come terapia. Ora lo scandalo che l’ha coinvolto rischia di allargarsi, perché altre denunce potrebbero aggiungersi alla prima.

La donna, 33 anni , si era rivolta al professionista perché non riusciva a rimanere incinta. Il medico, 68 anni, stimatissimo professionista con pubblicazioni internazionali, ormai in pensione ma ancora attivo per le visite nel suo studio privato nel centro di Bari, avrebbe puntato il dito contro il Papilloma virus, sostenendo che fosse quella la causa del problema e l’avrebbe invitata ad ulteriori esami. Poi, prima che lei lasciasse il suo studio, come la donna ha raccontato in tv, le avrebbe anche palpato il seno. Quando Anna Maria lo ha ricontattato, per avere il risultato del Pap Test, lui le ha proposto di seguire la “sua terapia”: un rapporto sessuale con chi, come lui, era “vaccinato” contro il virus, l’avrebbe guarita. Ma la donna, che nel frattempo si era confrontata col suo legale, aveva già deciso di rendere pubblica la vicenda. E di denunciarlo.

Dopo la puntata de «Le Iene» l’Ordine dei medici ha avviato un’inchiesta nei confronti di Miniello, che ora rischia la radiazione. Anna Maria ha formalizzato la sua denuncia, assistita dall’avvocato Cristiano Marinò, e  la Procura di Bari ha avviato un’inchiesta. «È un medico molto noto e molto stimato», continua Massara del Centro antiviolenza, « e questo rende più complicato, per le vittime, trovare la forza di parlare. Hanno paura di non essere credute. Sono in lotta con la propria vergogna. Alcune hanno preferito contattare direttamente Anna Maria: forse parlandole troveranno il coraggio».