No vax, “Aiutatemi a pagare gli avvocati ho solo 1 euro sul conto”
Si chiama Zeno Molgora. Ha 28 anni, il porto d’armi ad uso sportivo, armi, coltelli e tirapugni. Dietro la galassia No green pass milanese ci sarebbe lui, giovane della Bovisa, amministratore delle chat Telegram dei «ribelli» con 32 mila iscritti. Un regista «virtuale» che intossicava la Rete con «un’intensa attività di proselitismo e incitamento allo svolgimento di iniziative illegali» . La Polizia ha perquisito il giovane e l’ha indagato per istigazione a delinquere aggravato dal mezzo telematico su disposizione del pm antiterrorismo Alberto Nobili. Attraverso i social network Zeno era diventato il «punto di riferimento per i No vax». Il 28enne (e non 19enne come detto in un primo momento) ha ideato e lanciato il corteo da piazza Fontana del sabato pomeriggio. Nelle ultime settimane, di fronte alle difficoltà del movimento (in crisi di numeri e accerchiato dalle forze dell’ordine), ha rilanciato con la proposta di una manifestazione nazionale a Milano (con «metodi nuovi ed eclatanti») e una seconda di respiro europeo in Svizzera «per dare visibilità alla protesta». A San Silvestro. Il botto di Capodanno. Voleva «ridare forza e morale ai manifestanti che stanno subendo ingiustizie gratuite».
Molgora, già denunciato per aver preso parte ad iniziative No green pass non preavvisate e quindi non autorizzate, da settembre è stato sottoposto dal Questore al Daspo urbano e non ha più partecipato alle manifestazioni del sabato. «La sua figura — spiega la polizia — ha dal principio assunto rilievo strategico nella campagna di protesta contro le misure di contenimento della pandemia quale amministratore della chat Telegram “No Green-pass! Adesso Basta! Movimento italiano” e del gruppo Facebook “No Green Pass Adesso Basta!! Parte 2”, a cui sono iscritti 32 mila utenti». Attraverso un «malizioso e ingannevole uso dei social network», Molgora era diventato «fondamentale punto di riferimento per i No vax, ideando e lanciando per la prima volta il corteo da piazza Fontana».
Il tam tam No vax partiva da lui. Una «martellante campagna mediatica», spiega la questura, «continuata attraverso messaggi motivazionali tesi a mantenere viva la protesta del sabato (come noto, mai preavvisata)» con l’obiettivo di «promuovere, organizzare e pubblicizzare nuovi momenti di aggregazione». Vedi i cloni del presidio del sabato, il martedì e il giovedì sera in piazza Fontana. In particolare, la sera del 20 novembre, anche per «contrastare un sentimento negativo emerso dai social sull’incapacità dei manifestanti di far partire il corteo», Zeno ha promosso una mobilitazione nazionale per in piazza Duomo per sabato 27 novembre, «evidenziando surrettiziamente che vi avrebbe preso parte un milione di persone ed esortando i partecipanti a portare ed accendere torce da stadio. Con ciò creando una situazione di intossicazione informativa e disorientando gli stessi manifestanti talora forse non consapevoli di dare seguito ad indicazioni di un organizzatore malevole e virtuale».
Martedì 23 novembre il 28enne ha diffuso alcuni post in cui ha iniziato a promuovere una manifestazione internazionale, sempre contro l’obbligo del passaporto sanitario, da tenersi a Ginevra (Svizzera) il 31 dicembre. Nel corso di una prima analisi del telefono utilizzato dal «regista dei cortei», è emerso come Molgora abbia inviato, attraverso le chat di Telegram, file contenenti 1.000 green pass, certificati sanitari «abusivi», su cui sono «in corso accertamenti per rintracciarne l’origine». Il ragazzo ha ammesso di averli scaricati dalla Rete e «distribuiti gratuitamente a più utenti possibile». Per questo è stato denunciato anche per il reato di ricettazione assieme ad altre due persone (i destinatari delle carte verdi illegali).
Il 28 ottobre Molgora era anche intervenuto in diretta al programma «Zona bianca» su Rete 4: «Come sapete è stato un azzardo provare a tenere pulito il popolo No green pass in un programma pro green pass — aveva commentato su Facebook — ma ho fatto del mio meglio cercando di mettere i puntini sulle i e tutto sommato è andata anche bene». E chiudeva il post così: «Rimaniamo uniti, apartitici, pacifici come sempre e ricordate di portare il simbolo nelle piazze per non essere scambiati per quello che non siete».
Nel corso della perquisizione a casa di Molgora sono stati sequestrati un’accetta e un coltello «survivor» in uno zaino attrezzato con kit di sopravvivenza e un tirapugni. Infine, sono state ritirate dalla Questura due armi (regolarmente denunciate): Molgora ha una licenza di porto d’armi ad uso sportivo. Infine, dopo la manifestazione di sabato 20 novembre, oltre alle due denunce e ai 31 ordini di allontanamento (con 49 multe amministrative), la questura comunica che verranno sanzionate altre 257 persone identificate dalla Polizia in piazza Fontana e in piazza Duomo. corriere.it