David Sassoli, l’ultimo saluto al presidente del parlamento europeo

È una piazza della Repubblica blindata quella che ha accolto l’arrivo dei partecipanti al funerale di Stato del presidente del Parlamento Ue David Sassoli. Le esequie iniziate alle 12 nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma. La piazza è presidiata da uomini e mezzi delle forze dell’ordine, un elicottero sorvola la zona, chiusa al transito dei veicoli e anche i pedoni vengono indirizzati dagli agenti sotto al colonnato dal lato di via Nazionale.

La bara, arrivata dal Campidoglio avvolta dalla bandiera europea è stata accolta dal picchetto d’onore. Ai funerali partecipano le più alte cariche dello Stato e delle istituzioni Ue. Già in chiesa la moglie Alessandra Vittorini e i figli Giulio e Livia, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il ministero degli esteri, Luigi Di Maio, il premier Mario Draghi e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma anche molti ministri del governo e il premier spagnolo Pedro Sanchez.

«Facciamo fatica a comprendere la fine», ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi nell’omelia. David Sassoli era un suo amico e l’arcivescovo di Bologna lo ricorda con dolcezza dentro la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. «Le tue parole sempre calibrate le lanciavi come un arciere, parole che profumavano di fraternità». Il cardinale si stringe alla moglie Sandra ai figli Livia e Giulio e ricorda una poesia di padre David Maria Turoldo (da cui il presidente del Parlamento europeo ereditò il nome): «Niente e nessuno muore e tutto vive». Un’omelia piena di umanità quella del cardinale che alla fine saluta l’amico alla sua maniera: «Buona strada David, il tuo sorriso ci ricordi sempre di ricercare la felicità e di costruire la speranza» e ricorda le parole scambiate con lui a Natale quando Sassoli era già molto malato: «Abbiamo il dovere di proteggere i più deboli, la speranza siamo noi quando non alziamo muri». Parole che sono un testamento e un manifesto per la nuova Europa.

Nella basilica dove in questi anni si sono celebrati i funerali di Stato dei nostri militari morti in Iraq e in Afghanistan e che a febbraio dell’anno scorso diede l’ultimo saluto all’ambasciatore italiano Luca Attanasio ucciso in Congo in un’imboscata, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si avvicina alla moglie e ai figli di David Sassoli e rivolge loro parole cariche di affetto. «Quale scherzo ci hai fatto, tutti qui a parlare di te – è il saluto che rivolge Elisa Anzaldo al giornalista a nome di tutti colleghi del Tg1 della Rai -. L’elogio della mitezza, del rispetto degli altri e senza pregiudizi. Avevi tutte le virtù. Hai sfondato muri di gomma con la tenacia della tua gentile fermezza, con la forza della prudenza». Piange Elisa: «Buttare giù un muro è social più di un gruppo Facebook, diceva David. E durante il lockdown teneva aperto il Palazzo del Parlamento Europeo perché nessuno si sentisse solo».