Caffè al bar 1, 50 euro, colazione salata impennata dei prezzi
In Italia è «caro-colazione» con il caffè al bar che arriva a costare fino a 1,50 euro. La denuncia arriva da Assoutenti, che segnala rincari a macchia di leopardo per i listini di caffè, cappuccino e cornetti nei bar dello Stivale. Dopo i rincari di beni di prima necessità come pane e pasta denunciati dai produttori, l’associazione sottolinea come le quotazioni del caffè siano cresciute nel 2021. Nel dettaglio dell’81% per il caffè, del 60% per il latte, e del 30% per zucchero e cacao. I maggiori costi per le materie prime a carico degli esercenti vengono così scaricati sui consumatori finali. al punto da alimentare il fenomeno del «caro-colazione» in tutta Italia. Il caffè in alcuni casi arriva a costare 1,50 euro la tazzina, un rincaro del 37,6%.
«Stiamo ricevendo negli ultimi giorni numerose segnalazioni da parte dei consumatori che denunciano aumenti dei prezzi dell’espresso, ma anche dei cappuccini e dei dolci lievitati, consumati al banco o ai tavoli dei bar di tutta Italia» spiegano da Assoutenti. Si tratta di incrementi dei listini di pochi centesimi di euro « che vengono immediatamente avvertiti dai cittadini che ogni giorno si recano in uno degli oltre 160mila bar presenti in Italia». A confermare i rincari dei prezzi ci sono spiega l’associazione anche i dati dell’Istat, che a dicembre ha registrato per il comparto bar un incremento medio dei listini del +2,8%. Un quadro denunciato anche dalle associazioni di categoria, con la Fipe che ha dichiarato che il 76% dei gestori di bar avrebbe aggiornato i propri listini tra la fine del 2021 e la prima parte del 2022.
A pesare però sui nostri espressi e cappuccini non sono solo i prezzi delle materie prime. Incide l’effetto domino del caro energia che sta investendo tutte le filiere produttive con aumenti importanti delle bollette per luce e gas. In base alle proiezioni di Assoutenti, nel caso in cui l’inflazione si mantenesse sopra il 3% nel corso dei primi 6 mesi del 2022 e qualora il governo non riuscisse a sterilizzare gli aumenti di luce e gas nel corso del nuovo anno, i consumi degli italiani potrebbero subire un calo complessivo di circa 100 miliardi di euro (sugli oltre 900 miliardi di euro di consumi totali annui delle famiglie in Italia). Il che comporterebbe una riduzione rispetto al periodo pre-pandemia di circa l’11% e una contrazione di spesa pari in media a -3.850 euro a famiglia. Con conseguenti danni al Pil nazionale. corriere.it