Splendide cascate in Ciociaria, ecco le sorgenti del Melfa escursioni e trekking
Splendide cascate in Ciociaria, ecco le sorgenti del Melfa escursioni e trekking.
“Il fiume Melfa nasce dalla catena dei Monti della Meta, esattamente dal monte Petroso, in una delle zone più suggestive e affascinanti dell’Appennino centrale, sita all’intero del Parco Nazionale d’Abruzzo, del Lazio e del Molise, proprio al confine tra le tre regioni, l’etimologia del cui nome sembra derivare dalla Dea Mefiti, divinità italica pagana, posta a protezione delle acque, dei boschi e delle esalazioni venefiche naturali della terra – ha affermato Mauro Marsella – Le sue sorgenti, che sono molteplici, concorrono tutte a formare il suo corso d’acqua ma le principali, quelle di Acquanera, sita nei pressi del valico dei Tre Confini, e quella di Capodacqua, sita in prossimità del santuario della Madonna di Canneto, ne costituiscono e ne offrono l’apporto idrico maggiore.
Nel suo percorso, che si dipana lungo i costoni montuosi verso valle, dove scava incantevoli vasche nella roccia, il Melfa dà vita ad una straordinaria serie di cascate che per la loro intrinseca bellezza lasciano senza fiato l’ignaro visitatore il quale, improvvisamente, ne scorge il profilo e ne ode il suono tra gli alti e vetusti faggeti. Una di queste cascate, dedicata a Giovanni Paolo II, si può raggiungere facilmente con un breve trekking di circa quaranta minuti partendo dalla Valle di Canneto dove si può agevolmente parcheggiare l’autovettura in una vallata verde e incontaminata, cinta dalle alte cime dell’appennino centrale, prima tra tutte il Monte Meta alto più di 2.200 metri, e poi proseguire per il comodo sentiero che si inerpica sotto il bosco.
Proprio da Valcanneto, tra i Comuni di Settefrati e Picinisco, il Melfa compie un ripido salto verso il basso di circa seicento metri fino a raggiungere la sottostante Valle di Comino dove riceve l’apporto del fiume Mollarino, suo affluente principale, e dopo aver attraversato la piana sottostante e il territorio dei comuni di Atina, Casalattico e Casalvieri, si innesta in una straordinaria gola scavata nella roccia: finalmente, dopo circa quaranta chilometri dalle sue sorgenti, in territorio di Roccasecca, il Melfa termina il suo percorso confluendo nel fiume Liri, di cui all’omonima valle”.
Redazione Digital