Guerra a due passi dall’Italia, cancellati tutti i voli «Rischio abbattimento» 

Il conflitto Russia-Ucraina chiude alle compagnie aeree un’ampia porzione di cielo tra l’Europa e l’Oriente alle 2.56 di notte di giovedì 24 febbraio. Con due Notam — gli avvisi emessi della autorità dell’aviazione e inviati a tutti gli interessati — lo spazio aereo ucraino non è più disponibile per i voli civili, non soltanto in arrivo e in partenza, ma anche in sorvolo. Alle 3.08 è la stessa Eurocontrol, l’agenzia Ue che vigila sui cieli dell’Europa (e anche sull’Ucraina), ad avvisare tutti di non entrare nell’area «a causa degli elevati rischi per la sicurezza». E così tutti i velivoli «devono evitare un’area di almeno 100 miglia nautiche entro i confini della Bielorussia e della Federazione Russa che circonda i confini dell’Ucraina».

«Lo spazio aereo ucraino e le sue infrastrutture critiche, compresi gli aeroporti, sono esposti ad attività militari che comportano rischi per la sicurezza degli aeromobili civili», avverte Eurocontrol. «In particolare, esiste il rischio sia di mira intenzionale sia di identificazione errata degli aeromobili civili». Secondo gli esperti consultati dal Corriere ci sono almeno tre livelli di rischio. Il primo, e più rilevante: è appunto che i velivoli vengano presi di mira, anche in modo non intenzionale, dagli eserciti in conflitto. Il secondo, che nessuno esclude: il venir meno degli occhi e delle attrezzature radar della società che controlla lo spazio aereo ucraino per un attacco informatico. Il terzo, dato per meno probabile, ma da considerare: il rischio che il conflitto Russia-Ucraina possa dare luogo ad atti terroristici — come il dirottamento — a opera di simpatizzanti dell’una o dell’altra parte. corriere.it