Veroli, dimezzare stipendio sindaco e assessori per sostenere famiglie bisognose

di Marco Bussagli

È vero che con tutto quello che sta succedendo in Europa, parlare di quello che sto per esporre “ai miei quindici lettori” (come scriveva Manzoni), pare davvero perdere di senso. Tuttavia, non possiamo neppure far finta di niente perché le contraddizioni della politica, poi, quando investono i massimi sistemi, portano a quelle conseguenze drammatiche che sono sotto gli occhi di tutti. Niente di così grave, ovviamente, in quel che sto per narrare qui, ma indicativo.

Questa volta, diciamolo subito, non è colpa del Sindaco, anzi… dobbiamo essergli grati perché con la sua solerzia nell’applicare la Legge 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di Bilancio del 2022), siamo venuti a scoprire gli altarini, come si dice. Eppure, come si può leggere nell’intestazione, la Legge è per il «Raggiungimento degli Obbiettivi Programmatici», giacché in più punti richiama il PNRR, ossia il «Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

Dovete, infatti sapere che con la determina n° 37 del Registro Generale (n° 7 del Registro Particolare), il nostro Comune ha applicato gli articoli dal 582 al 587 secondo quanto previsto da questa strategia in cui tutti speriamo. Sappiamo di cosa si tratti no? È il pacchetto di aiuti e finanziamenti per gli Stati europei finalizzato al rilancio economico con scelte strategiche di ampio respiro… giusto? Beh… e secondo Voi qual è la prima cosa da fare in questo senso? Abbassare le tasse? Investire nella ricerca? Sviluppare un piano energetico che ci affranchi dalla dipendenza di gas e petrolio? Rilanciare il commercio e l’economia? Aumentare gli investimenti nel sociale? No!

La prima cosa da fare è aumentare gli stipendi di sindaci, vicesindaci, presidenti del consiglio comunale e, naturalmente, degli assessori. Dei consiglieri comunali, che percepiscono 50,00 € l’anno, no! Lo dico a scanso di equivoci e non perché aspiri a qualche prebenda. Tutto questo, però, non è una bieca manovra della maggioranza verolana! Lo prevede la Legge! Anzi… come si diceva una volta “ce lo chiede l’Europa!”. Ma non era “il Governo dei migliori”? Degli “áristoi”, come avrebbero detto gli antichi Greci (da cui “aristocratici”, per esempio), ossia il “meglio della società”? E cosa fanno “i migliori”?

Usano il PNRR, pagato in buona parte dagli Italiani presenti e futuri, per aumentarsi lo stipendio. C’è una tabella precisa… mica s’improvvisa: i Sindaci delle città metropolitane – art. 583 –, hanno un aumento del 100%. Così, per esempio, il sindaco di Roma che già prendeva 10.000 euro al mese, adesso ne percepisce 20.000. Poi via via a scendere. del 45% per i Comuni superiori a 50.000 abitanti; 35% fra 30.000 e 50.000 e 30% fra 10.000 e 30.000, come Veroli.

Fantastico, non vi pare ? Non vi sembra il momento storico adatto, con le bollette alle stelle e la benzina a otre 2,00 euro al litro? Ecco a cosa serve per davvero il PNRR. Il mio non è ‘populismo’ a buon mercato, è la voglia di far ragionare la politica sulle sue responsabilità, anche queste piccole (rispetto a quelle tragiche della geopolitica).

Anzi, mi pare corretto ricordare che quando scoppiò la pandemia, Cristiano Papetti e chi scrive, come consiglieri di F.d.I., proponemmo alla giunta, con tanto di pec, di dimezzarsi lo stipendio (o comunque alienarne una percentuale) per devolverla a sostegno delle persone in difficoltà.

Non ricevemmo nessuna risposta. Beh, adesso, visto che la situazione non è migliorata anche per altre sopraggiunte ragioni, si potrebbe ritornare su quella proposta che li riscatterebbe.