Armi dall’Italia all’Ucraina, missili mitragliatrici e munizioni a Kiev
Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto per inviare armi all’Ucraina. Si tratta di missili Stinger antiaerei, missili Spike controcarro, mitragliatrici Browning, mitragliatrici Mg, munizioni che saranno ceduti «alle autorità governative ucraine». La Nato dovrà occuparsi soltanto della consegna logistica.
Le armi da guerra serviranno all’Ucraina a difendersi dall’attacco di Mosca. Il provvedimento preparato dal ministero della Difesa che va oggi in Consiglio dei ministri si basa sugli articoli 3 e 4 del Trattato nordatlantico che consente agli Stati «di resistere a un attacco armato» agendo insieme «ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata». La Nato si sta occupando di organizzare il ponte aereo per trasferire gli armamenti provenienti da tutti gli Stati fino alla frontiera e poi consegnarli con un convoglio terrestre.
I soldati in partenza dall’Italia sono 1.350, appartenenti ai corpi speciali: lagunari, paracadutisti, alpini, incursori del Comsubin. Andranno a potenziare la «Baltic Guardian» in Lettonia, dove ci sono già 240 militari; in Romania, dove saranno 12 gli aerei schierati e circa 130 gli uomini; nel Mediterraneo orientale, dove ci sono 235 unità di personale, due navi e un aereo che sorveglia anche il Mar Nero. Il costo sarà di 154 milioni di euro, ma se l’impegno dovesse proseguire sarà necessario rifinanziare le missioni. corriere.it