Frosinone, “Discarica via Le Lame causa malattie in Ciociaria” Petricca e Martino contro Marzi

“Riguardo la discarica di via Le Lame, è stato chiesto a Marzi, da parte dei Medici, se mai ci fosse stata presa di coscienza del rapporto tra  le malattie e le morti discese dalla discarica stessa. Dobbiamo ritenere, che oltre le profferite pubbliche minacce di denuncia da parte di Marzi, la presa di coscienza non c’è stata. Pertanto, siamo di nuovo a ribadire quanto già affermato, ma questa volta in maniera più elementare, dettagliata e con ulteriore prova documentale, per facilitare chi non vuol comprendere e taccia gli altri di incoerenza, confusione  e  bassissimo profilo. Basta prendere atto di quanto inequivocabilmente riportato nella relazione sui siti inquinati del 17 ottobre 2017 della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati in merito la discarica di via Le Lame a pagina 155 recita : “…che il percolato della discarica raggiungesse la falda acquifera sottostante, inquinandola con l’apporto di metalli pesanti (in particolare alluminio, ferro, manganese, bario, nichel e piombo), in quantità notevolmente superiore ai valori definiti nelle concentrazioni soglia di contaminazione….così determinando l’avvelenamento delle predette acque, potenzialmente destinabili, in via diretta o indiretta, al consumo umano”, ed ancora “… le opere realizzate non erano concretamente gestite e, in ogni caso, non garantivano il blocco e/o il contenimento della propagazione dei metalli nelle acque di falda nelle zone limitrofe poste a valle della ex-discarica, per cui era palese il rischio di inquinamento ambientale”. Questa la Commissione Parlamentare. Questa è la chiarezza, senza possibilità di equivoco nel rapporto causa effetto tra metalli pesanti e malattie e morti. Ribadiamo, per chi non avesse colto, che le quantità enormi di percolato ed il posizionamento della discarica hanno creato una condizione sanitaria esplosiva, a tutti facilmente comprensibile, con le  ricadute sulla salute dei cittadini. Quanto sopra enunciato chiarisce la necessità delle nostre richieste. Pertanto il 2 giugno 2022 abbiamo chiesto conto a Marzi dell’articolo del Messaggero  del 12 febbraio 2001 che riportava la notizia dell’ordinanza con la quale sollecitava la riapertura della discarica di Via Le Lame. Nessuna smentita, né allora, né ora. E’ stato  chiesto conto degli interventi attuati dopo la segnalazione del direttore dell’ARPA del 19 febbraio 2004 che segnalava la diffusione di percolato che scaturiva da Via Le Lame. Nessuna risposta. E’ stata sollevata la giusta preoccupazione sulla diffusione delle malattie dopo che la RECLAS ha conteggiato, in solo sette giorni, dal 24 al 30 maggio 2004 la produzione di 327.920 kg  di percolato dalla discarica, in perfetta sintonia di pensiero e giudizio ,con quanto affermato dalla relazione della Commissione Parlamentare, conoscendone,  in qualità di medici, gli inevitabili  danni. E’ stato chiesto se a seguito di quanto comunicato dal dirigente del Settore G – con nota di protocollo 680/G del 30.07.2004 :  “enorme quantità di sovvalli depositati sul sito di gran lunga in esubero rispetto ai limiti posti dallo stesso progetto utilizzato dalla RECLAS S.p.A. per l’uso della discarica”; ed ancora: “ non idonea tenuta a regime del sito circa l’osservanza delle norme esistenti al riguardo, che impongono ogni necessaria azione anche preventiva al fine di evitare qualsivoglia nocumento ivi compresa la permanente presenza sull’area di enorme quantità di percolato con il rischio di ulteriori irreparabili danni ecologici-ambientali” ci fosse stata presa di coscienza per le malattie e morti causate dai metalli pesanti del percolato. Nessuna risposta, ma minacce ripetute di denuncia ai medici. E’ stato  chiesto conto unicamente  dell’utilizzo del finanziamento di 2.582.248,49 euro del 10 novembre 2003, tralasciando gli altri, dedicato alla bonifica e recupero ambientale della discarica chè ,per nostra convinzione, un intervento tempestivo ed adeguato, a quei tempi, sarebbe potuto risultare risolutivo o intuitivamente più semplice, con tanti successivi problemi in meno per tutti. Nessuna risposta. Domanda finale ed aggiuntiva: ma coloro che sono entrati in contatto con i metalli pesanti provenienti dal percolato, chi devono “ ringraziare”? Ci sarà qualcuno che non si è accorto del sopraelevarsi progressivo  di questa montagna  di rifiuti ,procurando danno? La relazione della Commissione Parlamentare sul percolato è inequivocabile. Il percolato con i metalli pesanti è causa di morti, di cui ancora non si ha coscienza. La gente ammala e muore a causa dei metalli pesanti, verità acclarata da copiosa letteratura medico-scientifica internazionale, che invitiamo a leggere e comprendere. L’intervento di Marzi per il problema sanitario del percolato :  denunciare i Medici e rispondere, in un comizietto presso un bar della città , con spregio ed improprio sarcasmo, riportando confuse citazioni amministrative fuori tema rispetto  il problema sanitario posto dai medici, mai considerato nel passato, ma neppure visibilmente compreso nel presente. Ma il Sindaco non è la prima autorità sanitaria di un Comune?”. Lo comunicano Giovambattista Martino e Maria Teresa Petricca.

Redazione Digital