Pietà popolare, in Ciociaria il culto delle grotte di Celestino V Sant’Antonio e San Domenico

di Biagio Cacciola

Il filo rosso che lega la Madonna del Perpetuo Soccorso alla pietà popolare si è concretizzato nella splendida cornice del castello di Fumone in questi giorni. L’associazione culturale la Melusina e il Comitato della Madonna del Perpetuo Soccorso hanno dato vita, oltre ai festeggiamenti, anche a una tavola rotonda sul significato delle grotte nella pietà popolare. Il camminamento di ronda del Castello è stata la sede della proiezione del celebre filmato del 1967 del regista antropologo Luigi Di Gianni sulla devozione in Abruzzo di San Venanzio. Abbiamo assistito nel documentario ‘Il volto delle pietre’ al culto di San Venanzio, associato a quello di San Celestino V, Sant’Antonio Abate e San Domenico Abate che scelsero di vivere da eremiti in grotte che da allora sono meta di pellegrinaggi popolari che tributano il culto fisico alle pietre di guarigione, segno tangibile del potere curativo tramandato da quei santi. Nella tavola rotonda successiva, l’antropologo Stefano de Matteis, l’etnologo Ulrich van Loyen e l’etnomusicologo Claudio Rizzoni hanno sviscerato il significato dei culti e della pietà popolare, documentandone i riti e i significati misteriosi, veri patrimoni di una umanità che ancora resiste alla tabula rasa della società dei consumi dove tutto è indirizzato all’utile. La manifestazione densa di significati antropologici e religiosi, è stata patrocinata dal Comune di Fumone, dalla Parrocchia e dalla Provincia e si e conclusa con una visita guidata da Maurizio Monticelli, Lucia De Carolis e Sandro Rossi all’ex oratario luogo prescelto per il Museo della pietà popolare che rappresenta per i territori ciociari un vero luogo della memoria di un popolo che non ha dimenticato se stesso.