Giovane ammazzato come in Gomorra, ad Alatri serve l’esercito in strada
di Biagio Cacciola
A pochi anni dall’omicidio di Emanuele Morganti, la storia si ripete. Sempre in centro storico ad Alatri ucciso con 2 colpi di pistola un ragazzo di 18 anni. E come se Alatri fosse dominata da bande di delinquenti con modalità da Gomorra. Col casco e su uno scooter individuano la vittima è con ferocia e precisione la uccidono. È chiaro che si tratti di una banda che vuole dominare il centro ciociaro. Il vero problema è che ragazzi di 18 anni finiscano ammazzati in un luogo, il cosiddetto Girone, dove negli anni passati c’era gente che cantava, s’incontrava, conversava magari con la ragazza. Da tempo invece Alatri sembra la terra di nessuno. Le responsabilità sono tante e diversificate. Lo spopolamento del centro storico, l’azzeramento di ogni associazionismo giovanile, il disagio sociale delle famiglie, la dispersione scolastica, l’assenza di teatri e cinematografi. Tutte condizioni che hanno contribuito alla desertificazione del centro storico e all’occupazione di esso da bande senza scrupoli in massima parte legate allo spaccio, come nel caso dell’omicidio Morganti. Le risposte immediate non possono essere delegate a comuni sfiniti dal punto di vista economico o a forze dell ordine già in crisi di personale e mezzi. Deve intervenire lo stato tramite la prefettura ed inviare a presidiare il territorio soprattutto di notte con l’esercito. Il prima possibile, prima che si precipiti in spirali incontrollabili.